Rivoluzionari per la destra: Internazionalismo anticomunista e guerra paramilitare nella Guerra Fredda

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Titolo originale:

Revolutionaries for the Right: Anticommunist Internationalism and Paramilitary Warfare in the Cold War

Contenuto del libro:

Combattenti per la libertà. Guerriglieri.

Soldati di ventura. Le numerose guerre civili e le ribellioni contro i governi comunisti hanno attinto a piene mani da questo cast di personaggi. Eppure, dal Nicaragua all'Afghanistan, dal Vietnam all'Angola, da Cuba al Congo, i collegamenti tra questi gruppi anticomunisti sono rimasti nebulosi e il loro coordinamento oscuro.

Eppure, come rivela Kyle Burke, questi conflitti erano il prodotto di un movimento nascente che cercava un'azione paramilitare contro il comunismo in tutto il mondo. Facendo un salto tra gli Stati Uniti e molti altri Paesi, Burke offre una storia internazionale non solo dei paramilitari che hanno iniziato e condotto piccole guerre nella seconda metà del XX secolo, ma anche del conservatorismo nell'era della Guerra fredda.

Fin dall'inizio della Guerra Fredda, mostra Burke, i principali conservatori statunitensi e i loro alleati all'estero sognavano una rivoluzione anticomunista internazionale. Riponevano le loro speranze in uomini armati, combattenti per la libertà che potessero disfare gli Stati comunisti dall'interno.

Così hanno creato una rete globale di attivisti e funzionari statali, guerriglieri e mercenari, ex-spie ed ex-soldati per sponsorizzare campagne paramilitari in Asia, Africa e America Latina. Sfumando il confine tra violenza autorizzata dallo Stato e violenza dei vigilanti, questa crociata armata ha contribuito a radicalizzare i gruppi di destra negli Stati Uniti e a generare nuove forme di guerra privatizzata all'estero.