Risposta linguistica al tabù della morte nell'arabo egiziano

Titolo originale:

Linguistic Response to the Taboo of Death in Egyptian Arabic

Contenuto del libro:

Il lavoro presenta uno studio della risposta linguistica e pragmatica al tabù della morte in Egitto. L'analisi porta l'autore a concludere che l'esperienza della morte nella società egiziana è mediata dalla religione. La reazione agli annunci di morte comprende una serie di strategie per proteggere sia l'autore dell'enunciato sia il suo destinatario dagli effetti del tabù legato a questo argomento. La caratteristica più importante della comunicazione studiata è la formulaicità, che è allo stesso tempo l'idea centrale e la cornice metodologica del lavoro qui presentato.

Il discorso qui analizzato si inserisce nel quadro retorico arabo-musulmano. Nelle parole quotidiane degli egiziani si ritiene che l'agenzia divina sia costantemente presente, come attestano numerose pratiche rituali.

Nell'ambito dello studio quantitativo e dell'analisi strutturale del materiale, è stato individuato un modello in cui i singoli tipi di formule ricorrono al loro posto fisso e in un ordine specifico. Dal punto di vista qualitativo, molte affermazioni del materiale sono fortemente emotive. Per aumentare l'effetto pragmatico, le frasi sono combinate tra loro, compaiono ripetizioni, preghiere, tentativi poetici e citazioni dal Corano/ Hadith. La maggior parte delle frasi utilizzate in risposta al tabù della morte sono elementi prefabbricati richiamati dalla memoria in modo quasi automatico.

Un'ulteriore analisi propone di guardare alle formule nel contesto del tabù e delle forti emozioni ad esso collegate. L'uso di una sequenza di formule, invece di generare un linguaggio nuovo, permette all'autore dell'enunciato di esprimere il proprio pensiero.

L'autore dell'enunciato può trasmettere un sostegno emotivo alla persona che soffre e, allo stesso tempo, eliminare l'ambiguità.

La metodologia qui proposta offre una nuova visione del linguaggio della comunicazione quotidiana, attraverso la lente della sua utilità pragmatica e del galateo linguistico, tenendo conto del contesto culturale in cui si svolgono gli enunciati analizzati.