Ripetizione e mito

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Titolo originale:

Repetition and Mythos

Contenuto del libro:

Scrivendo la sua Habilitationsschrift da giovane, alla fine degli anni Cinquanta, il futuro Pontefice Joseph Ratzinger sostiene che, quando San Bonaventura compose le sue Collationes in Hexaemeron nella primavera del 1273, non era dai tempi del De Civitate Dei contra Paganos di Sant'Agostino che il mondo aveva visto un'opera così innovativa sul logos della storia. Per il Bonaventura di Ratzinger, infatti, la storia è prima di tutto filosofia.

Il francescano del XIII secolo inveisce contro l'assunto diffuso, radicato nell'Aristotele appena riscoperto, dell'incomprensibilità della storia. Per Bonaventura, il mythos media la differenza tra scienza e storia, dando vita a un approccio non positivistico a quest'ultima. Partendo dalla dinamica della Linea di Platone, Boulter mostra che i giorni della creazione, narrati da Bonaventura, strutturano sia la storia che il pensiero.

Poiché, come una storia, ha un inizio e una fine, la storia può essere colta nel suo insieme. Di conseguenza, la conoscenza escatologica della fine del mondo è possibile.

Tuttavia, quest'opera mostra anche come i falsi miti di progresso della modernità siano versioni contraffatte del vero progresso spirituale, quello incarnato da santi come Francesco e lo stesso Bonaventura. Qual è il logos della storia? Si scopre che è il mythos.