Ribelli hutu: Guerrieri in esilio nel Congo orientale

Titolo originale:

Hutu Rebels: Exile Warriors in the Eastern Congo

Contenuto del libro:

Nel 1994, quasi un milione di persone di etnia tutsi sono state uccise nel genocidio del Ruanda.

All'indomani del genocidio, alcuni degli ufficiali hutu di alto livello che lo avevano organizzato fuggirono dal Ruanda verso il Congo orientale (RDC) e crearono una nuova base per le operazioni militari, con l'obiettivo di riprendere il potere a Kigali, in Ruanda. Più di vent'anni dopo, queste forze ribelli comprendono un gruppo eterogeneo di rifugiati, combattenti ribelli e civili dipendenti che operano dalle zone montane delle foreste del Congo e hanno una lunga e complessa storia di guerra e violenza.

Mentre i media e i rapporti sui diritti umani ritraggono questo gruppo di ribelli come una delle fazioni più brutali che operano nella regione del Congo orientale, Hutu Rebels dipinge un quadro più complesso. Dopo aver condotto un lavoro etnografico sul campo in un campo di ribelli situato nelle profondità della foresta del Congo, Anna Hedlund esplora la micropolitica e le pratiche della vita quotidiana di una comunità di combattenti ribelli hutu e delle loro famiglie, che vivono nelle condizioni più dure. L'autrice descrive i combattenti hutu non solo come un'unità militare con la visione del ritorno in Ruanda, ma anche come una comunità impegnata negli attuali conflitti in Congo.

Hedlund si concentra sul modo in cui i combattenti e le loro famiglie percepiscono le loro condizioni di vita, su come ricordano e articolano gli eventi del genocidio e sul perché continuano a combattere in quello che sembra essere un conflitto senza fine. Hedlund sostiene che dobbiamo andare oltre la compilazione di cataloghi di atrocità e iniziare a esaminare la “vita ordinaria” dei combattenti se vogliamo comprendere i modi in cui la violenza si esprime nel contesto di un conflitto brutale.