Rappresentare e distruggere: Razionalizzare la violenza nel nuovo capitalismo razziale

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Titolo originale:

Represent and Destroy: Rationalizing Violence in the New Racial Capitalism

Contenuto del libro:

Nelle convulsioni globali del secondo dopoguerra, un ordine razziale mondiale dominante si è spezzato e ne è emerso uno nuovo. Questa è la storia che Jodi Melamed racconta in Represent and Destroy, ritraendo la frattura razziale del dopoguerra come una transizione dalla modernità suprematista bianca a una modernità capitalista liberale formalmente antirazzista, in cui la violenza razziale funziona in modo normativo, controllando le rappresentazioni della differenza.

Dopo l'istituzionalizzazione della letteratura come dominio privilegiato per gli americani per conoscere la differenza, per descrivere, insegnare e situarsi rispetto alla razza, Melamed si concentra sugli studi letterari come tecnologia culturale per la trasmissione degli ordini razziali liberali. Esamina l'antirazzismo ufficiale negli Stati Uniti e scopre che è stato fondamentale per ratificare l'ascesa globale del Paese. L'autrice mostra come il liberalismo razziale, il multiculturalismo liberale e il multiculturalismo neoliberale abbiano fatto sembrare che il razzismo stesse scomparendo, anche se hanno incorporato i presupposti del capitalismo globale nelle nozioni accettate di uguaglianza razziale.

Ma Represent and Destroy recupera anche una tradizione anticapitalista “race radical” che fornisce un'opposizione materialista all'antirazzismo ufficiale negli Stati Uniti del dopoguerra: una letteratura che denuncia la violenza degli ordini razziali liberali, ricollega la disuguaglianza razziale alle condizioni materiali e spinge a desiderare qualcosa di meglio del multiculturalismo statunitense.