Prigioniero senza nome, cella senza numero

Punteggio:   (4,7 su 5)

Prigioniero senza nome, cella senza numero (Jacobo Timerman)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro presenta un'efficace testimonianza in prima persona dell'esperienza di Jacobo Timerman come prigioniero politico sotto il regime totalitario argentino degli anni Settanta. Sebbene sia istruttivo e commovente, alcuni lettori ritengono che gli spostamenti della narrazione verso il commento politico sminuiscano la storia personale di sopravvivenza.

Vantaggi:

** Consegna rapida e ottima qualità del libro. ** Offre una prospettiva critica sul totalitarismo e testimonianze di prima mano sulla sopravvivenza. ** Ben scritto e informativo sulla storia dell'America Latina, in particolare per quanto riguarda la repressione e la tortura. ** Ha un impatto emotivo e non può essere messo giù da molti lettori. ** Fornisce approfondimenti sulla mentalità dei sequestratori e sull'ambiente sociopolitico.

Svantaggi:

** Alcuni lettori hanno ritenuto che il commento politico mettesse in ombra la narrazione personale. ** La scrittura può essere vista come arida o eccessivamente giornalistica piuttosto che come un libro di memorie avvincente. ** Le descrizioni delle torture e della prigionia sono grafiche e possono essere difficili da digerire per alcuni lettori. ** Alcune prospettive potrebbero non risuonare con tutti, lasciando l'impressione di una rappresentazione limitata dell'esperienza.

(basato su 17 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Prisoner Without a Name, Cell Without a Number

Contenuto del libro:

“Alle due del mattino del 15 aprile 1977, venti uomini armati in abiti civili arrestarono Jacobo Timerman, direttore ed editore di un importante giornale di Buenos Aires. Iniziarono così trenta mesi di prigionia, torture e abusi antisemiti.... A differenza di altri 15.000 argentini, “gli scomparsi”, Timerman fu infine rilasciato in esilio. La sua testimonianza (è) avvincente nelle sue storie umane, non solo di brutalità ma anche di coraggio e amore; importante perché ci ricorda come, nel nostro mondo, le fantasie più terribili possano diventare realtà” -- New York Times, Books of the Century.

“Si colloca al pari di Eichmann a Gerusalemme di Hannah Arendt nell'esame della mente totalitaria, del ruolo dell'antisemitismo, del silenzio” - Eliot Fremont-Smith, Village Voice.

“È impossibile leggere questo orgoglioso e penetrante resoconto delle sofferenze e delle battaglie di Timerman senza voler essere annoverato tra gli amici di Timerman” - Michael Walzer, New York Review of Books.

“Timerman ci ha ricordato che i veri profeti sono irritanti e non messaggeri di rassicurazioni. Ha detto le cose come stanno, sia in Argentina che in Israele, in Europa o negli Stati Uniti” - Arthur Miller.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780299182441
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Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)