Punteggio:
Il libro approfondisce i vari conflitti armati in cui gli Stati Uniti si sono impegnati dalla Seconda guerra mondiale, sottolineando le interazioni tra il Presidente e il Congresso riguardo alle guerre non dichiarate.
Vantaggi:Presenta un'esplorazione approfondita delle azioni militari statunitensi e delle dinamiche politiche che coinvolgono il Presidente e il Congresso, suscitando riflessioni sulle implicazioni delle loro decisioni.
Svantaggi:L'attenzione alle interazioni politiche può distogliere chi desidera un resoconto dettagliato dei conflitti militari stessi.
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Presidents at War: From Truman to Bush, the Gathering of Military Powers to Our Commanders in Chief
La guerra di Corea, la Baia dei Porci, la crisi dei missili di Cuba, il Vietnam, la Cambogia, il Libano, El Salvador, Grenada, l'Iran-Contra, il Nicaragua, Panama, la guerra del Golfo, la Somalia, il Kosovo, l'Afghanistan, l'Iraq.
Cosa hanno in comune questi eventi e molti altri? Ognuna di queste guerre, incursioni, invasioni e azioni segrete è stata intrapresa dagli Stati Uniti senza il beneficio di una dichiarazione di guerra. Quando è stata richiesta la sanzione del Congresso, questa ha assunto di solito la forma di una risoluzione, spesso emessa dopo il fatto.
Presidents at War è il primo libro che esamina tutte le azioni militari americane del secondo dopoguerra attraverso la lente dell'autorità del presidente come comandante in capo. L'autore Gerald Astor analizza i razionali dei vari presidenti per la guerra non dichiarata, dalla citazione di Truman di un accordo internazionale (le Nazioni Unite) alla teoria del domino di Eisenhower, alla difesa della Dottrina Monroe da parte di Kennedy, fino a semplici affermazioni di autorità da parte di un comandante in capo a causa di timori di espansione comunista, minacce al petrolio in Medio Oriente, preoccupazioni umanitarie nei Balcani o provocazioni da parte di terroristi. Ogni comandante in capo è servito da precedente per quelli successivi. Astor sostiene che questo processo cumulativo è stato accelerato dagli attentati dell'11 settembre 2001 che hanno portato alla guerra al terrorismo, all'invasione dell'Iraq per spodestare il crudele regime di Saddam Hussein per il suo presunto possesso di armi di distruzione di massa e al potenziale calpestamento delle libertà civili negli Stati Uniti.
Il Presidente è diventato libero di intraprendere azioni militari al minimo capriccio? È ormai vero che, come disse Richard Nixon, "se il presidente lo fa, non è illegale"? La Costituzione è obsoleta? E il Congresso ha gli strumenti per arginare questo potere apparentemente sfrenato? Leggete Presidenti in guerra e scopritelo.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)