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Il libro esplora il concetto di preghiera dalla prospettiva di un ateo, riflettendo sui potenziali benefici della preghiera e della mindfulness. Combina intuizioni personali, riferimenti scientifici e riflessioni filosofiche per affrontare le pratiche spirituali e il sostegno della comunità. Tuttavia, alcuni lettori hanno riscontrato problemi con le condizioni fisiche del libro al momento dell'arrivo.
Vantaggi:Il libro offre riflessioni approfondite sulla preghiera e sulla mindfulness, che si rivolgono sia agli individui religiosi sia agli atei. Incoraggia una comprensione più profonda della comunità, dell'empatia e degli aspetti terapeutici della preghiera. L'autore presenta una visione equilibrata e stimola la riflessione sulla spiritualità.
Svantaggi:Diverse copie sono arrivate con danni fisici, in particolare una rilegatura piegata, che ha influito negativamente sull'esperienza iniziale del libro.
(basato su 2 recensioni dei lettori)
Prayer for People Who Don't Believe in God
La preghiera ha un senso per chi non è più sicuro di ciò che, eventualmente, sta ricevendo? Se Dio o il divino non è un "essere" là fuori che "ascolta", cosa facciamo quando preghiamo? Molti cristiani progressisti lottano con la preghiera - o, almeno, con i tipi di preghiera a cui sono spesso esposti: gridata, sussurrata, energica, timida, implorante ed esigente; tutto ciò che va da lunghe petizioni scritte, a poesie lette da un libro, a recitazioni routinarie a cui nessuno presta molta attenzione, a pronunciamenti, a comunicazioni in un "linguaggio di preghiera".
Spesso sono attratti dal potere della fede cristiana, ma sono semplicemente incapaci o non disposti ad approvare o a impegnarsi con molte delle sue credenze tradizionali, comprese quelle su Dio e sulla preghiera. Se non stiamo cercando di entrare in contatto con il tipo di Dio che prende appunti, risponde "sì" o "no" e concede o nega favori, con cosa o con chi stiamo cercando di entrare in contatto? E così spesso le nostre parole sembrano non andare oltre il soffitto, indipendentemente da ciò che crediamo.
La situazione delle persone che si definiscono "spirituali ma non religiose" non è molto diversa. Forse non "pregano" in senso tradizionale o in modi tradizionali, ma molti desiderano connettersi o comunicare con qualcosa di più grande di loro - una definizione di "preghiera" come un'altra - sia che chiamino questo qualcosa "il divino", "il grande amore" o "lo spirito", sia che lo considerino una "forza" o "energia" che collega tutte le cose. Questo non è un libro accademico, né un documento di "istruzioni per l'uso".
Piuttosto, pone domande importanti per i cristiani progressisti e per le persone "spirituali ma non religiose". Partendo dal presupposto che la preghiera può avere un valore anche per coloro che non sono sicuri di cosa, chi o addirittura se Dio sia, questo libro si propone di aprirsi alla "possibilità di Dio".
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)