Porto di non ritorno: L'internamento degli stranieri nemici nella New Orleans della Seconda guerra mondiale

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Porto di non ritorno: L'internamento degli stranieri nemici nella New Orleans della Seconda guerra mondiale (G. Miller Marilyn)

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Titolo originale:

Port of No Return: Enemy Alien Internment in World War II New Orleans

Contenuto del libro:

Se la maggior parte delle persone conosce l'internamento di migliaia di cittadini giapponesi e residenti negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, pochi sanno che anche tedeschi, austriaci e italiani vennero arrestati e rinchiusi in campi di internamento nell'ambito del Programma di Controllo degli Stranieri Nemici. Port of No Return racconta la storia del ruolo chiave di New Orleans in questa complessa operazione segreta attraverso la lente di Camp Algiers, situato a soli tre chilometri dal centro di New Orleans.

Ritenuta uno dei due porti principali attraverso i quali gli stranieri nemici potevano entrare negli Stati Uniti, New Orleans vide l'arrivo di migliaia di detenuti latinoamericani durante gli anni della guerra. Alcuni furono trattati dal Servizio di Immigrazione e Naturalizzazione prima di essere trasferiti in altre strutture di detenzione, mentre altri trascorsero anni di prigionia a Camp Algiers. Nel 1943, un contingente di rifugiati ebrei, alcuni dei quali già sopravvissuti ai campi di concentramento in Europa, fu trasferito a Camp Algiers sulla scia delle tensioni in altri luoghi di internamento che ospitavano sia rifugiati che nazisti. La presenza di questo gruppo fece guadagnare a Camp Algiers il soprannome di “Campo degli Innocenti”.

Nonostante i toni sinistri della classificazione di “alieno nemico”, la maggior parte dei detenuti erano civili che non avevano precedenti penali e che erano sfuggiti a situazioni economiche o politiche difficili nei loro Paesi d'origine trovando rifugio in America Latina. Sebbene ai deportati fosse stato assicurato che la loro permanenza negli Stati Uniti sarebbe stata breve, ciò avveniva raramente. Pochi dei deportati negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale poterono tornare nei loro Paesi di residenza, sia perché le loro attività e proprietà erano state confiscate, sia perché i loro governi di origine respinsero le loro richieste di rientro. Alcuni furono addirittura rimpatriati nei loro Paesi d'origine, una possibilità che fece inorridire gli ebrei e altri che avevano sofferto sotto i nazisti. Port of No Return racconta le varie e affascinanti storie di questi internati e della loro vita nel campo di Algeri.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780807175279
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2021
Numero di pagine:304

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)