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Pitchblende
Un'urgente poetica di resistenza e un appello alla giustizia ambientale per una comunità del Saskatchewan.
“Cominciammo a scavare noi stessi.
Più in profondità di quanto avessimo sognato.
Quando abbiamo iniziato a vedere.
Il metallo come qualcosa di diverso dalla medicina.
I nostri corpi, più che minerali”.
A Rabbit Lake, nel nord del Saskatchewan, si trova la seconda miniera di uranio più grande del mondo occidentale. Per decenni, il minerale di uranio e i suoi velenosi sottoprodotti - la pechblenda, una roccia altamente radioattiva - sono stati rimossi, trasportati e sparsi sul territorio, alterando per sempre la vita delle piante, degli animali e delle popolazioni che vi abitano.
Pitchblende di Elise Marcella Godfrey è un intervento poetico tempestivo, polivocale e di squisita fattura sull'etica ambientale e sulle industrie estrattive. Ispirandosi e adattandosi alle testimonianze rese durante le udienze pubbliche sulla miniera di Rabbit Lake, Godfrey crea una struttura parallela che il testo trovato - e le voci - colonizzano. Interconnesse, le poesie di Godfrey sono un coro di anziani e donne indigene che protestano contro una miniera distruttiva e indesiderata nella loro comunità e una rappresentazione visiva e letterale di come l'industria, il capitalismo e il colonialismo cercano di cancellare queste stesse persone e le loro voci.
Pitchblende è una raccolta potente e politica che ci sfida a ripensare con urgenza alle nostre responsabilità nei confronti della terra, dell'acqua e dell'aria che sostengono tutte le specie, e alle nostre responsabilità reciproche.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)