Pigro, pazzo e disgustoso: Lo stigma e la disfatta della salute globale

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Titolo originale:

Lazy, Crazy, and Disgusting: Stigma and the Undoing of Global Health

Contenuto del libro:

Lo stigma è un processo di disumanizzazione, un metodo di vergogna e di biasimo che è incorporato nelle nostre convinzioni su chi ha o non ha valore all'interno della società. In Lazy, Crazy, and Disgusting, le antropologhe mediche Alexandra Brewis e Amber Wutich esplorano un altro aspetto della questione: il fatto sorprendente che le campagne di salute pubblica ben intenzionate possono creare uno stigma nuovo e talvolta dannoso, anche quando hanno successo.

Brewis e Wutich presentano un'argomentazione originale e sintetica su come la stigmatizzazione agisca come un enorme motore di malattie e sofferenze globali, uccidendo o ammalando miliardi di persone ogni anno. Si concentrano su tre degli sforzi più complessi e difficili da risolvere in materia di salute globale: portare i servizi igienici a tutti, trattare le malattie mentali e prevenire l'obesità. Spiegano come e perché gli esseri umani stigmatizzino così facilmente, come questo faccia deragliare gli sforzi di salute pubblica in corso e perché questo processo danneggi invariabilmente le persone già a rischio. Inoltre, esplorano il modo in cui nuovi stigmi entrano così facilmente nella salute globale e considerano il motivo per cui la destigmatizzazione è così difficile. Infine, il libro offre potenziali soluzioni che potrebbero essere in grado di prevenire, sfidare e risolvere lo stigma. L'eliminazione dello stigma, concludono Brewis e Wutich, deve essere riconosciuta come una componente necessaria e fondamentale di tutti gli sforzi per la salute globale.

Basandosi sulle acute osservazioni degli autori e su decenni di lavoro sul campo, Lazy, Crazy, and Disgusting combina un'ampia gamma di prove etnografiche provenienti da tutto il mondo per dimostrare in modo conclusivo come lo stigma metta a repentaglio gli obiettivi fondamentali della salute globale di creare salute e giustizia.