Pietre della contesa

Punteggio:   (4,0 su 5)

Pietre della contesa (Timothy Ives)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro fornisce un'analisi completa e controversa dei cumuli di pietra nel New England meridionale, mettendo in discussione le convinzioni moderne sulle loro origini e l'impatto delle tendenze ideologiche in archeologia. Sebbene sia stato lodato per l'accuratezza della ricerca, è stato criticato per le inesattezze dei fatti e le conclusioni controverse.

Vantaggi:

Il libro è ben studiato, fa riflettere e sfida le ideologie prevalenti nell'archeologia moderna. I lettori apprezzano la volontà dell'autore di affrontare i pregiudizi contemporanei e di fornire prove storiche per interpretazioni alternative delle strutture in pietra. Diverse recensioni sottolineano la sua natura informativa e lo incoraggiano come lettura obbligatoria.

Svantaggi:

Il libro è stato notato per la presenza di imprecisioni e travisamenti di fatto che hanno portato a forti critiche da parte di alcuni ambienti. Viene descritto come polemico, con alcuni recensori che non sono d'accordo con le sue conclusioni e lo considerano parte di un discorso polarizzante in archeologia.

(basato su 6 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Stones of Contention

Contenuto del libro:

Sta diventando impossibile negare che la pervasione dell'ideologia di sinistra nel New England stia provocando una regressione delle relazioni razziali tra i discendenti delle popolazioni dell'epoca coloniale.

Questo è esemplificato dal Ceremonial Stone Landscape Movement, la cui rivendicazione centrale è che molti, se non la maggior parte, dei cumuli di pietra, dei muri e delle altre strutture sparse nelle foreste secondarie della regione non sono vestigia di fattorie storiche abbandonate, ma antiche costruzioni cerimoniali indiane che richiedono di essere protette dalle continue devastazioni dello sviluppo coloniale dei coloni. Applaudita per la sua voga di sfida contro la storia e le istituzioni occidentali, questa affermazione è stata accolta acriticamente da autorità tribali, studiosi affermati, proprietari di immobili residenziali e persino da agenzie federali e municipali.

Chi, in questa epoca d'oro della politica identitaria, osa mettere in discussione le rivendicazioni di proprietà sacra degli indigeni? Ma c'è un elefante nella stanza. Questo movimento attivista, che trae il suo potere politico da vecchie ansie razziali, galvanizza un'identità vittimistica tra gli indiani, si arma del senso di colpa coloniale dei coloni bianchi e calpesta il confine tra storia e propaganda davanti a un pubblico comprensibilmente confuso e razzialmente paranoico. Come persona non grata di questo movimento, il dott.

Ives espone le sue origini ironiche nell'immaginario coloniale dei coloni, difende le storie affascinanti che mina e considera i suoi costi per la società in generale. Questo libro può interessare coloro che studiano l'archeologia, la gestione delle risorse culturali, il decolonialismo, le relazioni razziali nell'America del dopo diritti civili, i pregiudizi della sinistra nel mondo accademico e la storia del New England.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781943003549
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)