Persone marginali in luoghi devianti: Etnografia, differenza e sfida al razzismo scientifico

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Titolo originale:

Marginal People in Deviant Places: Ethnography, Difference, and the Challenge to Scientific Racism

Contenuto del libro:

Marginal People in Deviant Places rivisita gli studi etnografici dell'inizio e della metà del XX secolo, sostenendo che la loro attenzione per le sottoculture marginali - che vanno dai vagabondi di Los Angeles, agli uomini che fanno sesso con altri uomini nei bagni di St.

Louis, alle ballerine dei taxi di Chicago, agli anziani ebrei di Venice, in California - ha contribuito a produrre nuovi modi di pensare alla differenza sociale più in generale negli Stati Uniti. Irvine dimostra come gli scienziati sociali che hanno raccontato le storie di questi gruppi emarginati abbiano rappresentato una prima sfida alle narrazioni allora dominanti del razzismo scientifico, prefigurando in modo fondamentale i campi accademici degli studi di genere, etnici, sessuali e queer.

Raccontando le storie sociali di alcuni outsider americani, Irvine identifica il paradosso americano per cui le differenze sociali sono allo stesso tempo disprezzate e desiderate, e descrive l'ascesa di un capitalismo outsider che integra la differenza nella società americana commercializzandola.