Perché credo nei fantasmi

Perché credo nei fantasmi (Neil Grill)

Titolo originale:

Why I Believe in Ghosts

Contenuto del libro:

Per reclamare il tuo diritto di nascita, devi mescolarti con i fantasmi. Questo è ciò che ho imparato dalla nuova straordinaria raccolta di Neil Grill, Why I Believe in Ghosts, che incarna il vecchio adagio: non è mai troppo tardi. Perché lasciare incompleto ciò che conta di più, quando si è ancora qui, quando si è incontrato quel "vecchio attaccabrighe", la Morte, "un pugile di randello di passaggio... che finge con il sinistro e mi colpisce duramente con il destro..." e si è vinto, almeno per ora. Questo poeta si sveglia e ricomincia a scrivere dopo trent'anni passati a fare altre cose. Tutti coloro che gli hanno detto di no, che lo hanno chiamato per nome, che lo hanno allontanato da se stesso, vengono qui incontrati nelle poesie con compassione e onestà senza mezzi termini. Questo è un poeta innamorato della vita, che si ferma a guardare, attraverso una recinzione di rete argentata, i bambini che giocano. "Non volevo lasciarli. Non volevo lasciare questo mondo". Infedele, fedele, gentile, crudele, incurante, attento, ammette le proprie dicotomie nelle poesie, senza veli, e più preziose per tutto ciò che rifiutano di nascondere, pronto a riprendersi, a questo punto del gioco, ciò che gli è sempre appartenuto... la sua voce.

-Frances Richey

Abitiamo le nostre storie, eppure, nel loro svolgersi, i fatti dell'autobiografia si traducono nei misteri del memoir o della poesia. In questa raccolta, Neil Grill pone la domanda universale che abita tutte e tre le modalità di scrittura: Chi sono io? Chiede: Chi sono io - l'io della memoria, dei desideri, dei sogni? Chi è il Me delle storie della mia vita? Quali storie vengono raccontate più volte? Quali potrebbero non essere mai raccontate? Entrambe sono storie che Neil Grill condivide con noi in un autoritratto rivelatore unico, ma misteriosamente universale, come il nostro.

-Bo Niles

In Why I Believe in Ghosts, Neil Grill, il tipo di ottantenne che porta un binocolo ai piani alti della Filarmonica solo per vedere "l'ampiezza, il panorama", guarda alla lunga alla propria vita e "ricomincia" a scrivere poesie. Lasciando che il suo sguardo confidente e narrativo cada ora su suo padre, ora su sua madre, ora su se stesso più giovane che esce da una vita prescritta per farne una più felice, queste poesie entrano in comunione con la presenza viva di un amore genitoriale livido e imperfetto, e su una vita intenzionale con la sua serie di rimpianti, accettazioni e gioie. Sono pronunciate da un poeta la cui ricerca di autoconoscenza ed empatia si concentra così candidamente su ciò che significa essere un essere umano da poter dire che "ogni poesia che scrivo ora è una poesia tardiva". L'uomo con il binocolo? Anche lui è un compagno di viaggio, e vorrete vedere cosa ha trovato.

-Jessica Greenbaum

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781646623969
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)