Patrimonio culturale e schiavitù: Prospettive dall'Europa

Titolo originale:

Cultural Heritage and Slavery: Perspectives from Europe

Contenuto del libro:

Nel recente boom del patrimonio culturale, i progetti di identità comunitaria e nazionale si intrecciano con l'interesse per il turismo culturale e i siti della memoria della schiavitù. Le questioni della colpa storica e della responsabilità attuale sono diventate una fonte di conflitto sociale, in particolare nelle società multiculturali con un passato di schiavitù.

Ciò è diventato evidente nel contesto del movimento Black Lives Matter nel 2020, quando sono state rovesciate statue di schiavisti e colonizzatori, si sono riaccesi dibattiti controversi su strade e luoghi intitolati a loro, e l'Unione Europea si è scusata per la schiavitù dopo l'omicidio razzista di George Floyd. I dibattiti correlati si concentrano sui musei, sulle opere d'arte acquisite ingiustamente nelle società sottoposte al dominio coloniale, sulla questione se e come i musei debbano raccontare il passato nascosto della schiavitù e del colonialismo, comprese le loro stesse origini coloniali rispetto alle narrazioni sulla presunta supremazia europea, e sulla necessità di istituire nuovi monumenti per gli schiavi, la loro resistenza e gli abolizionisti di origine africana.

In questo volume ci occupiamo di questa eredità culturale dissonante in Europa, con particolare attenzione ai resti tangibili della schiavitù nello spazio atlantico del continente. Ciò può riguardare, ad esempio, le residenze di schiavisti reali, nobili e borghesi; le istituzioni caritatevoli e culturali, le università, le banche e le compagnie di assicurazione, finanziate dai commercianti e dai proprietari di africani schiavizzati; i mercanti che trattavano zucchero, caffè e cotone; i proprietari di fabbriche che traevano profitto dalle esportazioni verso i mercati africani e caraibici legate alla schiavitù atlantica.