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'Pataphilology: An Irreader
Che cosa hanno in comune le bizzarre etimologie di Jean-Pierre Brisset, le lingue inventate per la finzione letteraria, la Dialettica dell'Illuminismo, i grammatici latini, gli Epodi di Orazio e il Papiro di Ani? Assolutamente nulla. Eppure, nel loro insieme, forniscono un quadro insolitamente coerente di una non-tradizione di indagine linguistica finora misconosciuta. In questi momenti, in particolare all'interno delle tradizioni della scrittura europea che possono essere vagamente definite "d'avanguardia", la filologia diventa disonesta, dando ascolto a imperativi ultraterreni e a intimazioni appena comprensibili, e producendo risultati ben al di là di quelli generati da sforzi filologici più rispettabili e presumibilmente più fondati. Patafilologia: An Irreader" cerca di documentare e analizzare questi momenti di speculazione filologica, di invenzione e di tournement.
Usando il termine "patafilologia", Gurd e van Gerven Oei non propongono una facile analogia con la "patafisica", dove la "patafilologia" sarebbe la gemella stravagante della filologia, sempre in giro per allodole, senza mai fare nulla di concreto. Ciò presupporrebbe un'operazione (anche se parentetica) sulla filologia analoga a un passaggio dalla fisica alla 'patafisica, cosa che Alfred Jarry, a cui questo volume deve quest'ultimo neologismo, sembra contraddire nella sua definizione iniziale: "La patafisica... ) è la scienza di ciò che si sovrappone alla metafisica, sia all'interno che al di là dei limiti di quest'ultima, estendendosi tanto al di là della metafisica quanto quest'ultima si estende al di là della fisica". In ogni caso, la 'patafisica è una fisica che richiede - o, meglio, che si affida - alla massima sensibilità filologica nei confronti di scritture, etimologie non sentite, traduzioni instabili, formalizzazioni incomplete e decrittazioni approssimative. Questo volume cerca quindi di documentare come le pratiche filologiche - per quanto non standard, disdicevoli o accademicamente inutili - abbiano giocato un ruolo nella produzione di letteratura e conoscenza d'avanguardia, così come di progetti accademici dimenticati, alternativi o fittizi.
Spaziando dai papiri di Ani alle lingue future della speculative fiction, dalle tavolette immaginarie di Armand Schwerner alle Notti attiche di Aulo Gellio, da Orazio a Lacan, "Pataphilology: An Irreader" è un gabinetto di curiosità filologiche e una mappa delle costellazioni sempre diverse che emergono quando il linguaggio umano perde le sue catene.
INDICE //.
Il Papiro di Ani: Libro egizio dei morti. Un prototipo di traduzione ekphrastica del piatto 1, capitoli 1-5 (insieme a una breve nota per spiegarne i rudimenti) - Steve McCaffery.
Introduzione: Elementi di patafilologia - Sean Gurd.
The Walker and the Wake: Analisi degli isolati filologici non intrinseci - Michael D. Gordin & Joshua T. Katz.
L'allegoria della filologia di Adorno "On Epic Na vete" - James Porter.
Lacan patafilologico - Sean Braune.
Andare piano con Canidia: gli Epodi, un classico non apprezzato - Paul Allen Miller.
Il parafilologo come "patafisico" - Erik Gunderson.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)