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Titolo originale:
Speaking Code: Coding as Aesthetic and Political Expression
Contenuto del libro:
Le implicazioni estetiche e politiche del lavoro con il codice come procedura, espressione e azione.
Speaking Code inizia invocando la convenzione "Hello World" usata dai programmatori quando imparano un nuovo linguaggio, contribuendo a stabilire l'interazione tra testo e codice che attraversa il libro. Intrecciando la voce della scrittura critica delle scienze umane con la tradizione dell'informatica e dello sviluppo del software, in Speaking Code Geoff Cox formula un'argomentazione che mira a minare le distinzioni tra critica e pratica e a sottolineare le implicazioni estetiche e politiche degli studi sul software.
Non riducibile ai suoi aspetti funzionali, il codice dei programmi rispecchia l'instabilità insita nel rapporto tra parola e linguaggio; è interpretabile solo nel contesto della sua distribuzione e della sua rete di operazioni. Il codice, sostiene Cox, è inteso sia come copione che come performance e in questo senso è come il linguaggio parlato, sempre pronto all'azione.
Speaking Code esamina gli aspetti espressivi e performativi della programmazione; le alternative allo sviluppo mainstream, dalle performance della scena del live-coding alle forme organizzative della produzione tra pari; la promessa democratica dei social media e il loro ruolo effettivo nel reprimere l'espressione politica; lo svuotamento da parte del mercato delle possibilità di libera espressione nel regno pubblico. Cox difende il linguaggio dall'invasione dell'economia, sostenendo che la parola continua a sottolineare la condizione umana, per quanto paradossale possa sembrare in un'epoca di informatica pervasiva.
