Paesaggi della metropoli della morte: Riflessioni su memoria e immaginazione

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Titolo originale:

Landscapes of the Metropolis of Death: Reflections on Memory and Imagination

Contenuto del libro:

Lo storico Otto Dov Kulka ha dedicato la sua vita a studiare e scrivere sul nazismo e sull'Olocausto. Finora ha sempre messo da parte le sue esperienze personali di bambino detenuto ad Auschwitz. Rompendo anni di silenzio, Kulka mette insieme il personale e lo storico, in un racconto devastante, a tratti poetico, dei campi di concentramento e della mitologia privata che un uomo ha costruito intorno alle sue esperienze.

Auschwitz è per l'autore un vasto archivio di immagini, ricordi e fantasticherie: "la Metropoli della Morte" su cui vige l'immutabile Legge della Morte. Tra il 1991 e il 2001, Kulka ha effettuato registrazioni audio di questi ricordi man mano che affioravano, e in Paesaggi della Metropoli della Morte passa al setaccio questi frammenti, cercando di dar loro un senso. Descrive il coro dei bambini del Campo Familiare, in cui lui e altri eseguivano l'"Inno alla gioia" a pochi metri dai forni crematori, l'ultima, indelebile separazione dalla madre quando il campo fu liquidato, e le "macchie nere" lungo il ciglio della strada durante la marcia della morte invernale. In mezzo a tanta morte, Kulka trova momenti di ossessionante, quasi insopportabile bellezza (perché anche la bellezza, dice Kulka, è una legge ineluttabile).

Mentre l'autore traccia la mappa del suo mondo interiore, i lettori acquisiscono un nuovo senso di ciò che è stato vivere la Shoah dall'interno dei campi, sia all'epoca che molto tempo dopo. Paesaggi della metropoli della morte è un esperimento unico e potente su come un uomo ha cercato di capire il suo passato e la nostra storia comune.