Landscapes of Dread in Classical Antiquity: Negative Emotion in Natural and Constructed Spaces
Negli ultimi due decenni, la ricerca in geografia culturale e negli studi sul paesaggio ha influenzato molti campi delle scienze umane, tra cui quello classico, e ha attirato sempre più la nostra attenzione sull'importanza degli spazi e dei loro contesti, sia geografici che sociali: come gli spazi sono descritti dal linguaggio, per cosa sono usati dagli individui e dalle comunità, e come il linguaggio, l'uso e il passare del tempo investono gli spazi di significato. Oltre a questa svolta "spaziale" nella ricerca, negli ultimi anni si è assistito anche a una svolta "emotiva", ovvero a un maggiore interesse per lo studio delle emozioni nella letteratura.
Molte opere sul paesaggio nell'antichità classica si concentrano su temi come il sacro e il pastorale e sulle emozioni che tali spazi evocano, come (rispettivamente) sentimenti di soggezione o di tranquillità in ambienti sia urbani che rurali. Molto meno studiosi si sono occupati del locus terribilis, lo spazio associato a emozioni negative a causa delle cose brutte che vi accadono. In breve, la recente svolta "emotiva" negli studi umanistici ha finora ampiamente trascurato alcune delle emozioni più negative, tra cui l'ansia, la paura, il terrore e il timore.
I contributi di questo volume si concentrano su queste emozioni negative trascurate, in particolare il terrore, e lo fanno trattando molti tipi di spazio, tra cui quello domestico, suburbano, rurale e virtuale, e coprendo molti generi e autori, tra cui i poemi epici di Omero, la tragedia greca, la poesia e la storiografia romana, la scrittura medica, la paradossografia e il racconto.
© Book1 Group - tutti i diritti riservati.
Il contenuto di questo sito non può essere copiato o utilizzato, né in parte né per intero, senza il permesso scritto del proprietario.
Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)