Oggetti in movimento: Una storia culturale del design emotivo

Titolo originale:

Moving Objects: A Cultural History of Emotive Design

Contenuto del libro:

Moving Objects si occupa di design emotivo: oggetti progettati che chiedono di essere utilizzati e non semplicemente usati. Se il postmodernismo si basava su una distanza ironica e il Critical Design si concentra sulle domande, il design emotivo è più caldo di questo, e si confronta con il modo in cui i designer usano i sentimenti in ciò che producono.

L'originale studio di Damon Taylor prende in considerazione queste opere cariche di emozioni e altamente autorizzate, spesso prodotte in edizioni limitate e vendute come opere d'arte - oggetti come una sedia fatta di giocattoli di peluche, un divano in pelle che assomiglia a una mucca e un portagioie ricavato da capelli umani.

Facendo risalire il fenomeno alla “inflessione olandese” iniziata con designer Droog come Jurgen Bey e Hella Jongerius, Taylor conduce un'analisi dello sviluppo della Design Art e ne ricerca le origini nelle inquietanti esplorazioni del surrealismo. Offrendo una critica dello Speculative Design e un esame del lavoro di designer come Mathias Bengtsson, il cui lavoro consiste nel far “crescere” i mobili all'interno dei computer, Taylor si chiede cosa succede quando il tangibile si fonde con il datascape e il design diventa una questione di mobilità. In questo modo, Moving Objects esamina le questioni contemporanee su come viviamo con gli artefatti e su cosa può fare il design.