Nessun diritto all'ozio: L'invenzione della disabilità, 1840-1930

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Titolo originale:

No Right to Be Idle: The Invention of Disability, 1840s-1930s

Contenuto del libro:

Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, gli americani con ogni tipo di disabilità vennero etichettati come “cittadini improduttivi”. Prima di allora, le persone disabili avevano contribuito come potevano nelle case, nelle fattorie e nel mercato del lavoro salariato, riflettendo il fatto che gli americani avevano a lungo considerato la produttività come uno spettro che variava a seconda dell'età, del sesso e delle capacità.

Ma, come spiega Sarah F. Rose in No Right to Be Idle, una tempesta perfetta di politiche pubbliche, cambiamenti nelle strutture familiari e cambiamenti economici ha di fatto escluso i lavoratori con disabilità dai posti di lavoro tradizionali e, allo stesso tempo, ha reso le persone disabili come persone moralmente discutibili e dipendenti che necessitavano di una riabilitazione permanente per raggiungere la “cura di sé” e l'“autosostentamento”. Tracciando le esperienze dei politici, dei datori di lavoro, dei riformatori e dei disabili coinvolti in questa transizione epocale, Rose integra magistralmente la storia della disabilità e la storia del lavoro.

L'autrice mostra come le persone con disabilità abbiano perso l'accesso al lavoro retribuito e lo status di “lavoratore”, un cambiamento che ha relegato loro e le loro famiglie nella povertà e nella cittadinanza economica e sociale di seconda classe. Tutto ciò ha conseguenze enormi per i dibattiti sulla disabilità, il lavoro, la povertà e il welfare nel secolo a venire.