Muoversi senza corpo: Filosofia digitale e pensieri coreografici

Titolo originale:

Moving without a Body: Digital Philosophy and Choreographic Thoughts

Contenuto del libro:

Un'esplorazione radicalmente empirica del movimento e della tecnologia e delle trasformazioni della coreografia in ambito digitale.

Le tecnologie digitali offrono la possibilità di catturare, memorizzare e manipolare il movimento, astraendolo dal corpo e trasformandolo in informazioni numeriche. In Moving without a Body, Stamatia Portanova esamina cosa accade realmente quando la fisicità del movimento viene tradotta in un codice numerico da un sistema tecnologico. Rifacendosi all'empirismo radicale di Gilles Deleuze e Alfred North Whitehead, l'autrice sostiene che ciò non si riduce a una valutazione tecnica della capacità del software di registrare il movimento, ma richiede un ripensamento filosofico di ciò che il movimento stesso è, o può diventare.

Discutendo lo sviluppo di diversi strumenti audiovisivi e il passaggio dall'analogico al digitale, si sofferma su alcune realizzazioni coreografiche di questa evoluzione, tra cui opere di Loie Fuller e Merce Cunningham. La Portanova considera queste tecnologie e queste danze come modi per pensare - e non solo per eseguire o percepire - il movimento. Distingue il pensiero coreografico dalla performance: il corpo esegue un movimento, la mente pensa o coreografa una danza. Allo stesso modo, vede il passaggio dall'analogico al digitale come un cambiamento nella concezione piuttosto che nella semplice realizzazione tecnica. Analizzando le tecnologie coreografiche per la loro capacità di ridisegnare il modo di pensare il movimento, Moving without a Body offre una riflessione ambiziosa sulle implicazioni ontologiche dell'incontro tra movimento e sistemi tecnologici.