Morte e redenzione: Il Gulag e la formazione della società sovietica

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Titolo originale:

Death and Redemption: The Gulag and the Shaping of Soviet Society

Contenuto del libro:

Morte e redenzione offre una fondamentale reinterpretazione del ruolo del Gulag - il vasto sistema di campi di lavoro forzato, esilio interno e prigioni dell'Unione Sovietica - nella società sovietica. Le autorità sovietiche avevano indubbiamente i mezzi per sterminare tutti i prigionieri che passavano per il Gulag, ma a differenza dei nazisti non concepivano i loro campi di concentramento come strumenti di genocidio.

In questo libro provocatorio, Steven Barnes sostiene che il Gulag deve essere inteso soprattutto come un istituto di pena in cui ai prigionieri veniva data un'ultima possibilità di reintegrarsi nella società sovietica. A milioni di persone che le autorità ritenevano “rieducate” attraverso i brutali lavori forzati fu permesso di andarsene. Altri milioni di “falliti” non ne uscirono vivi.

Attingendo agli archivi recentemente aperti in Russia e Kazakistan e alle memorie dei veri prigionieri, Barnes mostra come il Gulag fosse parte integrante dell'obiettivo sovietico di costruire una società socialista utopica. Barnes conduce il lettore all'interno del Gulag stesso, concentrandosi su un avamposto del sistema Gulag nella regione di Karaganda, in Kazakistan, un luogo che presentava l'intera gamma di istituzioni di detenzione sovietiche.

Barnes ripercorre l'esperienza del Gulag dagli inizi, dopo la Rivoluzione russa del 1917, al suo declino dopo la morte di Stalin nel 1953. Morte e redenzione rivela come il Gulag definisse il confine tra coloro che sarebbero rientrati nella società sovietica e coloro che ne sarebbero stati esclusi con la morte.