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Migrations and Belongings: 1870-1945
Verso la fine del XIX secolo, le nuove ferrovie, i porti e i piroscafi permisero alle persone di viaggiare più velocemente e in numero maggiore rispetto al passato. Migrazioni e appartenenze ripercorre i fiorenti movimenti di popolazione in diversi continenti dal 1870 alla fine della Seconda guerra mondiale. Questo studio spiega le complesse variabili coinvolte nelle migrazioni globali e i processi di acculturazione attraverso i quali prende forma l'"appartenenza".
Dirk Hoerder sottolinea i sistemi migratori che emergono quando gruppi di popolazione si spostano da una regione all'altra per lunghi periodi di tempo. Rifuggendo da una prospettiva eurocentrica, individua cinque sistemi principali in diverse parti del mondo, in cui uomini e donne hanno lasciato aree con eccedenze di manodopera e hanno gonfiato regioni in crescita urbana e industriale. Tra questi, la migrazione degli schiavi africani dal 1440 agli anni Settanta del XIX secolo; la migrazione di uomini e donne liberi e indigenti attraverso l'Asia; la migrazione russo-siberiana attraverso parti dell'Asia, del Nord America e dell'Europa; la migrazione tra Cina settentrionale e Malinconia; e il sistema atlantico che collega l'Europa alle Americhe. Le migrazioni all'interno e tra le regioni e gli imperi incoraggiarono il mescolamento delle popolazioni e produssero nuove stratificazioni sociali.
Mettendo in discussione la visione "contenitore" degli Stati, Hoerder considera invece gli effetti dinamici della partenza, del transito e dell'arrivo. La migrazione, dimostra, è sia una critica alle condizioni insoddisfacenti di una società sia un contributo di capitale umano a un'altra.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)