Maturi per la rivoluzione: Costruire il socialismo nel Terzo Mondo

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Titolo originale:

Ripe for Revolution: Building Socialism in the Third World

Contenuto del libro:

Un resoconto storico dell'ideologia del Sud globale come laboratorio del socialismo nel dopoguerra, della sua eredità dopo la guerra fredda e della continua influenza delle idee socialiste nel mondo.

Nei primi decenni del secondo dopoguerra, molti Paesi asiatici e africani di recente indipendenza e Stati latinoamericani consolidati hanno perseguito un modello di sviluppo socialista. Jeremy Friedman ripercorre l'esperimento socialista nell'arco di quarant'anni attraverso l'esperienza di cinque Paesi: Indonesia, Cile, Tanzania, Angola e Iran.

Questi Stati hanno cercato la via del socialismo senza aderire formalmente al blocco sovietico o ai programmi che sovietici, tedeschi dell'Est, cubani, cinesi e altri stranieri hanno cercato di promuovere. Hanno invece cercato di forgiare nuovi modelli di sviluppo socialista attraverso prove ed errori, insieme all'aiuto dei Paesi socialisti esistenti, dimostrando la flessibilità e l'adattabilità del socialismo. Tutti e cinque i Paesi sarebbero diventati campi di battaglia della Guerra Fredda e modelli regionali, in quanto le nuove politiche in uno di essi modellavano l'evoluzione delle concezioni di sviluppo in un altro. Gli insegnamenti tratti dal crollo della democrazia in Indonesia sono stati poi applicati in Cile, così come la sfida dell'Islam politico in Indonesia ha informato le politiche della sinistra in Iran. Gli sforzi per costruire economie agrarie in Africa occidentale hanno influenzato l'approccio della Tanzania al socialismo, che a sua volta ha influenzato la traiettoria del modello angolano.

Ripe for Revolution mostra come il socialismo sia più adattabile e pragmatico di quanto spesso si pensi. Se lo consideriamo attraverso il prisma dell'ortodossia stalinista, ci sfuggono i suoi effetti reali e i suoi lasciti, sia positivi che negativi. Per capire come il socialismo riesca o fallisca, e per coglierne l'evoluzione e gli orizzonti potenziali, dobbiamo fare di più che leggere i manifesti. Dobbiamo occuparci della storia.