Mappe delle ferite

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Titolo originale:

Maps of Injury

Contenuto del libro:

Maps of Injury traccia un territorio che va dal corpo all'ereditarietà, dalle strade di campagna del sud-ovest ai pascoli con i cavalli, dal lavello della cucina al pozzo fuori casa da cui viene alimentato, mentre queste poesie contemplano l'autonomia di una donna all'interno del suo paesaggio. Qui c'è una moglie, una figlia e una cavallerizza che fa i conti con una malattia cronica e con gli effetti persistenti di un precedente matrimonio violento.

La ferita tracciata in questa narrazione ispira tenerezza per le creature imbrigliate, accompagnate o lasciate sul ciglio della strada a morire. Hammons ci mostra come appare l'amore con ogni riga poetica che si preoccupa della storia di un corpo anche dopo che è morto. Un cavallo sofferente viene spinto nella sua tomba e lì esala l'ultimo respiro prima che la terra lo ricopra.

Un corpo non identificato viene trovato in un campo dove la gente viene a esaminarlo e forse a reclamarlo, mentre l'autrice considera il proprio valore. Un valore apparentemente alterato da un corpo malato che è stato esaminato in modo grossolano da medici, da persone care, da estranei e in relazione alle donne del passato dell'autrice che hanno affrontato malattie terminali.

Si chiede: chi si ricorderà di lei dopo la morte? Come verranno ricordati i suoi affetti? Le generazioni future, vedendo come un corpo giace in una tomba e quale malattia ancora divora le ossa, sapranno che lei era desiderata? Gli animali, sia selvatici che domestici, si muovono e sfumano in queste domande e nei paesaggi che le consumano. Qui la sovranità del corpo è considerata all'interno delle relazioni che la interpretano dall'esterno, relazioni che la donna comprende, in tutta la loro imposizione e rifiuto, essere anche la prova che è stata amata.