Mano di Cina: Un'autobiografia

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Titolo originale:

China Hand: An Autobiography

Contenuto del libro:

Al culmine dell'isteria maccartista degli anni Cinquanta, John Paton Davies Jr. fu convocato una mattina al Dipartimento di Stato e licenziato.

Il suo reato? Il diplomatico di carriera aveva consigliato al governo degli Stati Uniti, durante la Seconda guerra mondiale, che le forze comuniste in Cina erano pronte a conquistare il Paese, cosa che avvenne nel 1949. Davies si unì alle migliaia di altre persone che divennero vittime di un vortice politico che travolse il Paese e privò gli Stati Uniti della saggezza e della guida di un'intera generazione di diplomatici e studiosi dell'Asia orientale. Figlio di missionari americani, Davies nacque in Cina all'inizio del XX secolo.

Educato negli Stati Uniti, negli anni Trenta entrò nei ranghi del neonato Servizio estero e tornò in Cina, dove sarebbe rimasto fin quasi alla fine della Seconda guerra mondiale.

In quel periodo fu uno dei primi americani a incontrare e parlare con il giovane rivoluzionario noto come Mao Zedong. Documentò gli eccessi personali e le manie politiche del leader nazionalista cinese Chiang Kai-shek.

Come assistente politico del generale Joseph "Vinegar Joe" Stilwell, comandante delle forze alleate in Asia orientale e meridionale, viaggiò molto nella regione, incontrando Nehru e Gandhi nell'India coloniale per valutare se l'astio verso il dominio britannico si sarebbe tradotto in un sostegno al Giappone. Davies concluse la guerra prestando servizio a Mosca con George F. Kennan, l'architetto della politica americana nei confronti dell'Unione Sovietica.

Kennan trovò in Davies un amico e collega di lunga data. Nessuno dei due, tuttavia, fu immune dal virulento anticomunismo dell'immediato dopoguerra. China Hand è la storia di un uomo che ha colto con ironia e sagacia i tempi in cui ha vissuto, sia come osservatore che come attore.