Magnifica decadenza: Melville e l'ecologia

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Titolo originale:

Magnificent Decay: Melville and Ecology

Contenuto del libro:

Che cos'è Melville oltre la balena? Celebrato a lungo per le sue storie di mare, Melville era anche affascinato dalle interrelazioni tra le specie viventi e i sistemi planetari, una prospettiva che informava il suo lavoro in modi che oggi definiamo "ecologici". Leggendo Melville nel contesto della scienza del XIX secolo, Tom Nurmi sostiene che egli può essere meglio compreso come un proto-ecologo che si impegna in modo innovativo con l'intreccio di regni umani e non umani.

Melville visse in un periodo in cui il processo di specializzazione scientifica era ben avviato, mentre l'integrazione tra scienza e arte veniva affrontata dagli scrittori americani. Impregnato del lavoro di Lyell, Darwin e altri pionieri della scienza, compose storie e versi che resero visibile a un ampio spettro di lettori la complessità delle reti geologiche, botaniche e zoologiche, ironicamente nelle forme più "non scientifiche" della narrativa e della poesia.

Sullo sfondo delle influenze letterarie, filosofiche e scientifiche di Melville, Magnificent Decay si concentra su quattro delle sue opere più trascurate - Mardi (1849), Pierre (1852), The Piazza Tales (1856) e John Marr (1888) - per dimostrare che, insieme, letteratura e scienza offrono una visione collettiva delle turbolenze passate, presenti e future dell'Antropocene. Tracciando le convergenze della creatività ecologica e letteraria, i testi meno letti di Melville esplorano la complessa interazione tra la materia inanimata, la vita e la società umana su più scale e, così facendo, illustrano il valore dell'arte letteraria per rappresentare le relazioni ecologiche.