Ludopolitica: Videogiochi contro il controllo

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Titolo originale:

Ludopolitics: Videogames Against Control

Contenuto del libro:

Che cosa possono dirci i videogiochi sulla politica della tecnocultura contemporanea e come i designer e i giocatori rispondono alle sue imposizioni? In che misura le caratteristiche tecniche dei videogiochi indicizzano i nostri presupposti su ciò che esiste e su ciò a cui è negato tale status? E come possiamo usare i giochi per identificare e spostare questi presupposti senza mai mettere giù il controller? La ludopolitica risponde a queste domande con una critica a una delle caratteristiche principali della tecnologia moderna: la fantasia del controllo.

I videogiochi promettono ai giocatori l'opportunità di mappare e dominare mondi, offrendo sistemi chiusi che sono perfetti in linea di principio, ma non nella pratica. Nella loro forma numerica, vincolata alle regole e orientata agli obiettivi, esprimono ipotesi sia sul mondo tecnologico sia sul mondo in quanto tale.

Ma soprattutto, possono aiutarci a identificare questi presupposti e a metterli in discussione. Giochi come Spec Ops: The Line, Braid, Undertale e Bastion, così come pratiche ludiche come lo speedrunning, il theorycrafting e la creazione di miti, forniscono un mezzo estetico per mettere in atto una critica politica del perseguimento e della valorizzazione del controllo tecnologico.