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Outcast London: A Study in the Relationship Between Classes in Victorian Society
All'epoca la più grande città del mondo, la Londra vittoriana incuriosì e sconvolse politici, ecclesiastici, romanzieri e investigatori sociali. Dickens, Mayhew, Booth, Gissing e George Bernard Shaw, solo per citarne alcuni, svilupparono un fascino morboso per le sue strade sporche e per il sensazionale divario tra le classi londinesi. Outcast London esplora l'economia londinese, in particolare il suo vasto numero di lavoratori a giornata occasionali e irregolari, nonché gli artigiani e le sarte impegnati in mestieri stagionali e di bottega.
Questo vasto insieme era volatile, soggetto agli alti e bassi dell'economia mondiale, ai capricci del tempo e all'ascesa e al declino dei vari mestieri. Le sue crisi potevano causare il panico nella ricca Londra. Nacquero nuove forme di carità e, alla fine, una forma embrionale del welfare state del XX secolo.
A prima vista, la Londra descritta in questo libro è del tutto distante dalla città di oggi. Ma gli sviluppi degli ultimi decenni rivelano che i tipi di lavoro irregolare, la povertà e la disuguaglianza vissuti dai londinesi moderni non sono così distanti da quelli familiari ai loro antenati vittoriani e edoardiani.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)