Plato's Stranger: An Essay
L'introduzione drammatica, in due dialoghi tardivi di Platone - il Sofista e lo Statista, entrambi parte di una trilogia che comprende anche il Teeteto - di uno straniero, lo Straniero Eleatico, che sostituisce Socrate, è una mossa consequenziale, soprattutto perché avviene nel contesto di intuizioni decisamente nuove sul logos filosofico e sulla vita comune in una comunità.
L'introduzione di un estraneo radicale, estraneo a ogni identità autoctona, ha implicazioni teoriche e, più che un espediente retorico o meramente letterario, è dell'ordine di un'argomentazione. Lo straniero di Platone sostiene che in questi dialoghi tardivi, Platone dona all'Occidente un'eredità filosofica e politica al centro della quale lo straniero occupa un posto di rilievo perché fornisce allo straniero - l'altro - un ruolo costitutivo inedito nel modo di intendere il pensiero e la vita in comunità.
Ciò che si può imparare da questi dialoghi tardivi è che, senza una relazione costitutiva con l'alterità, la vita discorsiva e politica in una comunità - in altre parole, anche il modo in cui ci si relaziona con se stessi - rimangono privi di significato.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)