Lo statecraft economico degli Stati arabi del Golfo: Distribuzione di aiuti, investimenti e sviluppo in tutto il mondo

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Titolo originale:

The Economic Statecraft of the Gulf Arab States: Deploying Aid, Investment and Development Across the Menap

Contenuto del libro:

Per gran parte del secondo dopoguerra, gli Stati Uniti hanno creduto che il loro modello di investimento e sviluppo rappresentasse l'unico mezzo per costruire un capitalismo democratico e aspirazionale, e che quindi non fosse soggetto a una seria concorrenza. Questo non è più vero. Questo libro esamina come gli Stati arabi del Golfo siano emblematici del nuovo modello di crescita guidata dagli Stati e di una tendenza Sud-Sud che sfida le istituzioni e le pratiche esistenti di finanziamento dello sviluppo, nonché i mercati globali dei capitali.

Il libro analizza i flussi di capitale degli Stati del CCG rispetto agli investimenti e agli aiuti provenienti da Stati Uniti, Europa e Cina. Karen Young rivela che gli Stati arabi del Golfo - in particolare l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar - sono i nuovi "master developer", che creano fonti di finanziamento dello sviluppo attraverso prestiti o investimenti diretti esteri. Attraverso questo tipo di "diplomazia della trappola del debito" - e seguendo il modello di sviluppo della Cina - gli Stati del Golfo stanno espandendo la loro sfera d'influenza a nord verso la Giordania e l'Egitto, a sud verso lo Yemen e a sud-ovest verso il corridoio commerciale vitale intorno al Mar Arabico, verso il Corno d'Africa e il Mar Rosso.

I dati dimostrano come i flussi di capitale privato provenienti da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea siano in competizione con i flussi di capitale provenienti da fonti di capitalismo di Stato come la Cina e il Golfo, e Young formula successive raccomandazioni politiche: in primo luogo suggerisce come gli Stati Uniti e le istituzioni capitalistiche democratiche possano impegnarsi in modo competitivo attraverso le istituzioni finanziarie private, sia per fornire modelli di finanziamento allo sviluppo che per sostenere le idee economiche liberali; in secondo luogo spiega come gli Stati beneficiari degli aiuti e degli investimenti del Golfo possano mobilitare meglio l'opportunità di progettare i propri programmi di crescita.