Lo scontro di culture sulla frontiera baltica medievale

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Titolo originale:

The Clash of Cultures on the Medieval Baltic Frontier

Contenuto del libro:

La conversione delle terre sulle sponde meridionali e orientali del Mar Baltico da parte di tedeschi, danesi e svedesi nel periodo compreso tra il 1150 e il 1400 rappresentò l'ultima grande lotta tra cristianesimo e paganesimo sul continente europeo, ma per le popolazioni indigene di Finlandia, Livonia, Prussia, Lituania e Pomerania fu anche un periodo di conflitto e trasformazione culturale più ampia.

Insieme alla fede cristiana arrivò una cultura nuova ed estranea: le lingue tedesche e scandinave dei crociati e il latino dei loro sacerdoti, nuovi nomi per i luoghi, una tecnologia militare superiore, chiese e fortificazioni costruite in pietra. Per le popolazioni appena battezzate, l'accettazione del cristianesimo comportò grandi cambiamenti nell'organizzazione e nella pratica della vita politica, religiosa e sociale, con l'accettazione del governo da parte di élite estranee, di nuove pratiche cultuali e di nuovi obblighi come tasse, decime e servizio militare negli eserciti dei governanti cristiani.

Allo stesso tempo, mentre i conquistatori occidentali portavano le loro campagne oltre il territorio pagano, nei principati della Russia nord-occidentale, le crociate del Baltico si trasformarono anche in una lotta tra cattolicesimo romano e ortodossia. Questa raccolta di sedici saggi di studiosi affermati e giovani esplora il tema dello scontro tra culture da una varietà di prospettive, discutendo la natura e l'ideologia della crociata nella regione baltica medievale, la lotta tra cattolicesimo e ortodossia e il confronto culturale che accompagnava il processo di conversione, in argomenti diversi come l'osservazione religiosa, le strutture politiche, la pratica della guerra, l'arte e la musica e la percezione del paesaggio.