Lilavati: Una vita

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Titolo originale:

Lilavati: A Life

Contenuto del libro:

Un esempio di letteratura indiana: l'unica e straziante biografia di una figlia da parte del padre.

In un momento di rara passione Govardhanram Madhavram Tripathi, autore di Sarasvatichandra, esclamò: "Voglio solo le loro anime". Si riferiva alle anime dei suoi compatrioti, che cercava di coltivare attraverso i suoi scritti letterari. Lilavati era la figlia maggiore di lui e di Lalitagauri. La sua educazione e la scrittura di Sarasvaticandra si intrecciarono. Cresciuta come perfetta incarnazione della virtù, morì all'età di ventun anni, consumata dalla tubercolosi. Nei momenti di "lucidità", parlò della sua sofferenza e questo mise in discussione le fondamenta stesse della vita di Govardhanram. Nel 1905 scrisse la sua biografia, Lilavati Jivankala. Si tratta di un'opera rara nella letteratura biografica, un padre che scrive della vita di una figlia defunta. Nonostante i tentativi di Govardhanram di contenere Lilavati come una figura unidimensionale della sua immaginazione, lei va oltre, a volte mettendo in discussione i principi fondamentali delle credenze brahminiche, altre volte essendo così totalmente altruista da risultare irreale persino per lui.

Lilavati: A Life è un incrocio tra letteratura in traduzione, storia sociale e politica e studi sulle donne. L'introduzione di Tridip Suhrud si sofferma sui temi della coltivazione dell'autostima, della nazione e dell'ideale del sacrificio, che sicuramente risuoneranno con il pubblico dei lettori contemporanei, soprattutto le donne.