Li ho visti morire: Diario e ricordi di Shirley Millard

Punteggio:   (4,5 su 5)

Li ho visti morire: Diario e ricordi di Shirley Millard (Shirley Millard)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre una prospettiva profondamente commovente e perspicace sulle esperienze di un'infermiera volontaria durante la Prima Guerra Mondiale, cogliendo sia gli orrori della guerra che l'umanità coinvolta. La narrazione, basata sul diario di guerra di Shirley Millard, è apprezzata per la sua chiarezza, la profondità emotiva e gli elementi di ispirazione, che la rendono una lettura avvincente per chi è interessato ai resoconti storici della guerra.

Vantaggi:

Fornisce una prospettiva unica e personale sulla Prima guerra mondiale dal punto di vista di un'infermiera volontaria.
Coinvolgente e ben scritto, con una prosa chiara che descrive vividamente le esperienze di guerra.
Bilancia la dura realtà con momenti di ispirazione e riflessioni.
Offre approfondimenti storici e favorisce una comprensione più profonda dell'impatto della guerra sugli individui e sulla società.
È altamente raccomandato per la sua risonanza emotiva e per la forza della narrazione.

Svantaggi:

Alcuni lettori potrebbero trovare l'argomento troppo intenso o emotivo, poiché affronta i crudi orrori della guerra. Chi cerca un racconto più convenzionale o meno grafico della guerra potrebbe non preferire questo libro.

(basato su 10 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

I Saw Them Die: Diary and Recollections of Shirley Millard

Contenuto del libro:

In un'edizione cartonata di qualità da biblioteca, con una presentazione moderna e leggibile, questo è il vero resoconto contemporaneo delle terribili - e a volte bizzarre - esperienze di un'infermiera americana mentre prestava servizio in un ospedale francese sul campo di battaglia vicino a Soissons, durante la Prima Guerra Mondiale, con stratificazioni toccanti che nemmeno l'autrice, spesso ingenua, aveva visto. "Mentre il nostro camion attraversava il cancello del castello, potevamo vedere che il terreno era coperto da quelli che sembravano uomini addormentati". Questa è solo la sua introduzione all'unità, ospitata in quella che un tempo era una tenuta di campagna, e presto si ritrova a trattare per ore e ore amici e nemici, affrontando con disinvoltura una straziante iperrealtà. Shirley Millard è una reporter disponibile a raccontare il suo affascinante punto di vista sulla guerra, la giovinezza, la perdita e l'amore - e sempre con interventi chirurgici approssimativi e cameratismo da forca, all'interno di un'unità MASH prima che esistesse M*A*S*H. E prima degli antibiotici, è dolorosamente chiaro. Ma è anche un'inconsapevole cronista di molto altro. Il lettore moderno vede verità e torti che Shirley non riesce a sperimentare in prima persona, alcuni all'epoca e troppi dopo averci riflettuto. Il libro attira l'attenzione non solo per il livello in cui l'autrice l'ha scritto, che basterebbe a riportare a casa questa guerra dimenticata, ma anche per i livelli a lei nascosti.

In ogni caso le intuizioni penetrano, come quando il giovane medico francese riassume la guerra: "La gloire, la gloire Bah C'est de la merde". Anche lui è un eroe, ma in seguito ha le sue scene incongrue, solo per la sua abitudine al fumo. Questa raccolta di voci di diario e di flashback successivi è forse il secondo più grande resoconto personale della Prima Guerra Mondiale, dopo quello del ben più consapevole Erich Remarque (anche se il lettore potrebbe trovarsi attratto dalla mancanza di consapevolezza quanto dal resoconto stesso). Eppure questo libro sembra essersi perso nel tempo e nella calca degli eventi successivi. Come recensito dal TIME nel 1936, "il diario semplice e spoglio di una giovane infermiera volontaria americana dai capelli rossi negli ospedali francesi vicino alle linee del fronte nel 1918, in cui gli intermezzi romantici accentuano piuttosto che alleggerire un'atmosfera macabra". È così, ma c'è molto di più. E gran parte della scrittura è più profonda, e certamente nitida ed evocativa nella prosa, anche se una parte della profondità è più per il lettore che per l'autore. Include una nuova penetrante prefazione della professoressa Elizabeth Townsend Gard, che ha studiato il genere nell'ambito del suo dottorato di ricerca in Storia alla UCLA. Il libro originale, con le sue incongruenze e i suoi colpi di scena rivelati dalla Gard, rimarrà impresso al lettore. Precedentemente disponibile solo come libro raro, quest'opera viene ora restituita al suo posto nella storia struggente e pubblicata in un'edizione con copertina rigida.

POSSIBILI UTILIZZI NELLE SCUOLE: Questo libro, sebbene sia indicato come destinato agli adulti universitari, avrà come pubblico principale il lettore generico e i giovani adulti. Sarebbe un libro eccellente e abbastanza breve da assegnare alle classi delle scuole superiori e forse delle scuole medie. Sebbene alcune scene siano crude e sconvolgenti, e si dovrebbe essere cauti nel farlo leggere ai giovani, come nel caso del candore di All Quiet on the Western Front, non presenta altri aspetti che lo renderebbero inappropriato per i minori e consente eccellenti discussioni su guerra, classe, razza, nazionalismo, medicina, donne non celebrate in guerra, prefigurazione e sottotesto, e molti altri temi che l'autrice stessa non intendeva sollevare. In altre parole, poiché la scrittrice parla a un solo livello e non si rende conto degli altri livelli che tocca, sarebbe utile per sviluppare le capacità critiche dei lettori condividere le loro opinioni su ciò che le manca nel suo stesso testo. E nel processo non ci sarà da preoccuparsi che il libro sia inadeguato per i ragazzi, tranne che per il fatto che alcuni dei momenti medici e di emergenza sono, ovviamente, brutali. Disponibile anche in formato cartaceo e digitale presso Quid Pro Books".

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781610278423
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)