Lettere dei prigionieri di guerra Dakota: Dakota Kaskapi Okicize Wowapi

Punteggio:   (5,0 su 5)

Lettere dei prigionieri di guerra Dakota: Dakota Kaskapi Okicize Wowapi (Clifford Canku)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Le recensioni sottolineano la profondità emotiva e il significato storico del libro “Lettere dei prigionieri di guerra Dakota”, che contiene lettere tradotte di prigionieri Dakota. I lettori apprezzano l'approfondimento della storia e della cultura Dakota e le lotte personali dei prigionieri. Le traduzioni in inglese dakota sono note per la loro leggibilità unica, che cattura l'essenza dei sentimenti originali. Tuttavia, i lettori consigliano a chi non ha familiarità con la cultura e la lingua Dakota di leggere attentamente l'introduzione per comprendere appieno il contesto.

Vantaggi:

Lettere emotive e sentite che danno voce ai prigionieri Dakota.
Significativi approfondimenti storici e culturali sull'esperienza dei Dakota durante e dopo la guerra degli Stati Uniti del 186
Contenuti ben tradotti che includono l'ortografia originale dei Dakota, rendendoli utili per gli studenti di lingue e gli storici.
Il contesto introduttivo aiuta i lettori a comprendere a fondo il materiale.
Consigliato ai genealogisti e a chi è interessato alla storia indigena.

Svantaggi:

Lo stile unico dell'inglese dakota può richiedere una lettura attenta e una certa familiarità per alcuni lettori.
Alcuni lettori hanno espresso tristezza e peso emotivo durante la lettura delle lettere, indicando che potrebbe essere una lettura difficile per persone sensibili.

(basato su 11 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Dakota Prisoner of War Letters: Dakota Kaskapi Okicize Wowapi

Contenuto del libro:

Nell'aprile del 1863 - dopo la guerra dei Dakota del 1862, dopo l'impiccagione di trentotto uomini Dakota nella più grande esecuzione di massa della storia degli Stati Uniti - circa 270 uomini Dakota furono trasferiti da Mankato, in Minnesota, alla prigione del campo McClellan di Davenport, in Iowa. Separati dalle mogli, dai figli e dai parenti più anziani, con un riparo inadeguato, vissero lì per tre lunghi e miserabili anni. Più di 120 uomini morirono. Nel disperato tentativo di mettersi in contatto con le loro famiglie, molti di questi prigionieri di guerra impararono a scrivere. Le loro lettere, per lo più indirizzate ai missionari Stephen R. Riggs e Thomas S. Williamson, chiedevano informazioni, assistenza e aiuto per inviare e ricevere notizie dei loro cari.

Gli anziani Dakota Clifford Canku e Michael Simon, che parlano correntemente il Dakota, forniscono sia la trascrizione in Dakota che la prima traduzione in inglese di cinquanta di queste lettere, tratte dai documenti di Riggs conservati presso la Minnesota Historical Society. Si tratta di una risorsa preziosa per i dakota che vogliono conoscere le traversie affrontate dai loro antenati, di un'importante fonte primaria per gli storici e di uno strumento fondamentale per gli studenti e i linguisti di lingua dakota.

Questi documenti toccanti presentano una storia che è stata a lungo misconosciuta in questo Paese, attraverso le parole dei Dakota che l'hanno vissuta. La dedica scritta dagli autori, entrambi discendenti di prigionieri di guerra Dakota, dichiara: "I nostri parenti vegliano su di noi. / Siamo umiliati mentre onoriamo i nostri antenati. / Woecon kin de unyakupi do / Accettiamo questa responsabilità che ci avete dato".

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780873518734
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)