Leggere con i fedeli: Interpretazione della vera e falsa profezia nel libro di Geremia dall'antichità alla modernità

Titolo originale:

Reading with the Faithful: Interpretation of True and False Prophecy in the Book of Jeremiah from Ancient to Modern

Contenuto del libro:

Se dunque qualcuno è un profeta, senza dubbio profetizza, ma se qualcuno profetizza non è necessariamente un profeta. --Origene.

Origene, scrivendo a metà del III secolo sul Vangelo di Giovanni, ha tracciato un percorso per la successiva storia dell'interpretazione della vera e della falsa profezia. Sebbene lo studio di Tarrer si occupi principalmente di varie letture del problema interpretativo di Geremia, l'ambiguità insita nell'affermazione di Origene è comunque evidente.

Questa monografia è uno studio sulla storia dell'interpretazione. Non rientra quindi nella categoria della Wirkungsgeschichte. Muovendosi attraverso periodi successivi della storia della Chiesa cristiana, Tarrer seleziona interpretazioni rappresentative di Geremia ed Ezechiele in opere teologiche successive che trattano esplicitamente la questione della vera e della falsa profezia, nel tentativo di presentare una campionatura di materiale dell'arco dell'esistenza della Chiesa. Come dimostra l'elenco dei "falsi profeti" rinvenuti a Qumran e il debito interpretativo indelebile di interpreti cristiani come Girolamo e Calvino nei confronti dei metodi esegetici ebraici, la vasta eredità dell'interpretazione ebraica supera rapidamente la portata di questo progetto. Dal XVI secolo in poi, l'attenzione alla Chiesa protestante è ancora una volta dovuta all'economia. Alla fine, Tarrer conclude che la Chiesa primitiva e la tradizione premoderna hanno evidenziato un appello ricorrente a una qualche forma di associazione tra Geremia 28 e gli avvertimenti profetici deuteronomici in Deuteronomio 13 e 18.