Le porte del potere: Monaci, cortigiani e guerrieri nel Giappone premoderno

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Le porte del potere: Monaci, cortigiani e guerrieri nel Giappone premoderno (S. Adolphson Mikael)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre un'esplorazione approfondita dell'interazione tra religione, governo e potere nel Giappone medievale, concentrandosi sul ruolo delle varie sette buddiste, della corte dell'imperatore e dei governi guerrieri. È riconosciuto per aver fatto luce su aree poco esplorate della storia giapponese, in particolare sull'influenza dei templi e della politica monastica. Tuttavia, alcuni lettori lo trovano denso di informazioni e privo di una prosa accattivante e di rigore scientifico nella presentazione.

Vantaggi:

L'esplorazione approfondita dei rapporti tra le sette buddiste e il potere politico
mette in discussione i miti consolidati della storia ufficiale
mette in luce argomenti poco apprezzati della storia giapponese
offre spunti preziosi per studiosi e studenti seri.

Svantaggi:

La scrittura può essere densa e opprimente con un eccesso di nomi, fatti e date
manca di impegno e profondità nell'esplorazione della teologia religiosa
criticato per la scarsa formattazione.

(basato su 3 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Gates of Power: Monks, Courtiers, and Warriors in Premodern Japan

Contenuto del libro:

L'influenza politica dei templi nel Giappone premoderno, che si manifestava soprattutto nelle manifestazioni divine - in cui i monaci e i servitori dei santuari portavano i simboli sacri nella capitale per esercitare pressioni sui cortigiani - è stata tradizionalmente condannata e poco compresa. In un'impressionante disamina di questo intrigante aspetto del Giappone medievale, l'autore utilizza un'ampia gamma di fonti precedentemente trascurate per sostenere che la protesta religiosa era un sintomo della faziosità politica della capitale piuttosto che la sua causa.

L'autore sostiene che la violenza religiosa può essere ricondotta principalmente ai tentativi dei leader laici di riorganizzare le gerarchie religiose e politiche a proprio vantaggio, lasciando così le istituzioni religiose sfavorite a lottare per i loro diritti e il loro status abituali. In questo contesto, le dimostrazioni divine divennero lo strumento di negoziazione preferito dai complessi monastici.

Per quasi tre secoli, tali strategie permisero a una manciata di templi d'élite di mantenere un equilibrio sufficiente a sostenere e difendere il vecchio stile di governo anche contro gli sforzi dello shogunato Ashikaga a metà del XIV secolo. Riconoscendo ai templi e ai monaci il ruolo di legittimi co-regnanti, Le porte del potere fornisce una nuova sintesi del dominio giapponese dal tardo Heian (794-1185) alle prime epoche Muromachi (1336-1573), offrendo un'analisi unica e completa che riunisce le sfere dell'arte, della religione, delle idee e della politica nel Giappone medievale.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780824823344
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)