Le politiche saudite verso i migranti e i rifugiati: Un dovere sacro

Titolo originale:

Sa'udi Policies Towards Migrants and Refugees: A Sacred Duty

Contenuto del libro:

Un dovere sacro; espone la politica del Regno verso la questione globale dei migranti e dei rifugiati, con particolare attenzione alle società musulmane. La discussione si concentra sulle comunità di rifugiati che attualmente vivono in Arabia Saudita, alcuni dei quali sono emigrati a causa di guerre, sfollamenti forzati, catastrofi ambientali e difficoltà economiche.

Alcuni migranti provengono da Paesi confinanti come l'Iraq e lo Yemen; altri hanno raggiunto la penisola arabica dall'Africa e dall'Asia. Tutti sono stati accolti e assistiti, anche se le condizioni di insediamento, rimpatrio e deportazione non sono sempre state ideali. Inevitabilmente, e rispecchiando l'esperienza di altre parti del mondo, esistono innegabili divari tra le politiche e le pratiche.

Le carenze politiche si misurano con gli assi di assistenza sostanziale che Riyadh sostiene, tra cui la fornitura di aiuti finanziari ai rifugiati nei Paesi terzi, al di là degli appelli delle Nazioni Unite. Questi atti sono compiuti senza pregiudizi e per lo più senza pubblicità.

L'aiuto ai bisognosi è giustificato da obblighi religiosi e da ragioni umanitarie. I contributi di aiuto dell'Arabia Saudita sono stati generalmente trascurati o ignorati e le basi religiose del loro impegno nei confronti delle popolazioni sfollate sono state contrapposte negativamente agli impegni basati sui diritti umani sostenuti dagli Stati e dalle istituzioni occidentali. Sa'udi Policies towards Migrants and Refugees; risponde a queste preoccupazioni, colmando una lacuna fondamentale nella letteratura su un tema politico vitale.

Il libro confuta l'idea che il Paese scoraggi la ricerca aperta su argomenti sensibili e sfata ulteriormente l'idea pregiudiziale di una società chiusa a qualsiasi tipo di influenza esterna. La concessione dell'ospitalità ai rifugiati da parte dell'Arabia Saudita rafforza le norme storiche, tribali e universali, in contrasto con le nozioni errate di ostilità verso gli standard occidentali, che nel caso dei migranti e dei rifugiati hanno visto l'applicazione di standard di comportamento confusi e allarmanti da parte di una pletora di Stati occidentali.