Le missioni iniziano con il sangue: Sofferenza e salvezza nelle terre di confine della Nuova Spagna

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Titolo originale:

Missions Begin with Blood: Suffering and Salvation in the Borderlands of New Spain

Contenuto del libro:

Vincitore del Premio Frank S.

ed Elizabeth D. Brewer 2022

Sebbene l'idea che il successo delle missioni necessiti delle rivolte degli indigeni e della morte dei missionari sembri controintuitiva, questo libro illustra come essa sia diventata una logica centrale della colonizzazione di frontiera nel Nord America spagnolo. Missions Begin with Blood (Le missioni iniziano con il sangue) sostiene che il martirio agì come una cerimonia di possesso che aiutò i gesuiti a comprendere la violenza, la malattia e la morte come modi in cui Dio inevitabilmente operava per far progredire la cristianità. Che si tratti di chiedere sostegno ai superiori, di prepararsi a estirpare le "idolatrie" dei nativi o di proteggere le conversioni dai critici, i gesuiti trovavano il potere nella persecuzione e la vittoria nella vittimizzazione.

Questo libro mette in relazione questi racconti di sacrificio con profonde genealogie di morte redentrice nel discorso cattolico e spiega come gli idiomi martirologici abbiano lavorato per razionalizzare il colonialismo della prima età moderna. In particolare, i missionari invocavano una metafora agricola che riconfigurava la sofferenza in un seme che, innaffiato di sudore e sangue, avrebbe un giorno portato un ricco raccolto di cristianesimo indigeno.