Le conseguenze economiche della mobilitazione statunitense per la Seconda guerra mondiale

Punteggio:   (4,7 su 5)

Le conseguenze economiche della mobilitazione statunitense per la Seconda guerra mondiale (J. Field Alexander)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro presenta un'analisi contraria della performance economica degli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale, sostenendo la tesi del mito prevalente dell'efficienza e della prosperità e mettendo in evidenza i costi di opportunità associati alla produzione bellica.

Vantaggi:

Ricerca approfondita e ragionamento logico
sfata efficacemente i miti sulla performance economica della Seconda guerra mondiale
combina la storia con l'analisi economica
spunti preziosi per gli attuali dibattiti sulle politiche pubbliche
consigliato a chi è interessato all'impatto delle spese militari.

Svantaggi:

Può esagerare alcune affermazioni, in particolare per quanto riguarda l'impatto della carenza di gomma
contiene complesse teorie macroeconomiche che potrebbero risultare pesanti per alcuni lettori
alcune imprecisioni fattuali rilevate nei riferimenti storici.

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Economic Consequences of U.S. Mobilization for the Second World War

Contenuto del libro:

Ricordiamo che la guerra non è sempre, e nemmeno in generale, un bene per la crescita a lungo termine. Molti ritengono che, nonostante il suo carattere distruttivo, la guerra alla fine favorisca la crescita economica a lungo termine.

Per gli Stati Uniti questo punto di vista è spesso sostenuto dall'esperienza della Seconda Guerra Mondiale, intesa come un trionfo della produzione e della produttività. Alexander Field mostra che tra il 1941 e il 1945 la produttività del settore manifatturiero è effettivamente diminuita, depressa dai cambiamenti nel mix di produzione e dagli shock sulle risorse causati dall'azione nemica, tra cui la riduzione dell'accesso alla gomma naturale e, sulla costa orientale, al petrolio. La guerra costrinse a passare dalla produzione di beni in cui il Paese aveva una grande esperienza a quella di beni in cui ne aveva poca.

Imparare facendo era solo un parziale contrappeso all'ozio intermittente e all'accaparramento dei fattori produttivi che caratterizzavano un'economia di carenza e che trascinavano la produttività. Il conflitto distorse l'accumulo di capitale umano e fisico e, una volta terminato, l'America smise di produrre la maggior parte dei nuovi beni.

La guerra ha temporaneamente bloccato la ricerca scientifica di base e il continuo sviluppo di beni civili. Il dominio economico mondiale degli Stati Uniti nel 1948, come dimostra Field, era dovuto meno all'esperienza della produzione di beni bellici e più al potenziale produttivo del Paese nel 1941.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780300251029
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2022
Numero di pagine:472

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)