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Il libro “La vite che mangiò il Sud” di JD Wilkes è un'esplorazione surreale e avventurosa del folklore e della cultura del Sud, con un mix di strane creature, personaggi stravaganti e una narrazione comica ma penetrante. Sebbene molti lettori abbiano apprezzato la vivacità della narrazione e il coinvolgente stile di scrittura, alcuni hanno espresso insoddisfazione per il ritmo e la coerenza, soprattutto verso la fine.
Vantaggi:⬤ Narrazione originale e avvincente, ricca di cultura e tradizione del Sud
⬤ personaggi e umorismo accattivanti
⬤ scritto in modo eccellente con un linguaggio poetico
⬤ divertente e di intrattenimento con un mix di generi
⬤ forti elementi nostalgici per i lettori che conoscono la regione.
⬤ La trama diventa disarticolata o tortuosa, soprattutto verso la fine
⬤ alcuni personaggi mancano di profondità
⬤ critiche alla glorificazione di un Sud romanticizzato
⬤ problemi di ritmo e un finale insoddisfacente per alcuni lettori
⬤ occasionali ritratti di personaggi piatti o immaturi.
(basato su 23 recensioni dei lettori)
The Vine That Ate the South
Il debutto di Wilkes è un racconto ricco e sentito che risuona profondamente come la sua musica. -- Kirkus Reviews
Con l'energia, l'arguzia e la singolarità della visione che gli hanno fatto guadagnare la reputazione di musicista celebre e carismatico, The Vine That Ate the South annuncia J. D. Wilkes come un abile narratore in un viaggio surreale e omerico che colpisce il cuore stesso della mitologia americana.
In un angolo dimenticato del Kentucky occidentale si trova una foresta infestata, chiamata localmente "The Deadening", dove i culti dei vampiri vagano selvaggi e il tempo è immateriale. Il nostro protagonista e il suo complice - l'unico e solo Carver Canute - partono lungo la Old Spur Line alla ricerca della leggendaria Kudzu House, dove si dice che una coppia di anziani sia stata inghiottita da una vite affamata. La loro ricerca li porta a confrontarsi con pantere albine, ragazze che cavalcano alani, proprietari protettivi e praticamente tutti i demoni popolari americani, costringendo il protagonista a fare finalmente il punto sul suo rapporto con il padre e sulla misteriosa scomparsa dell'uomo.
La vite che mangiò il Sud è una fantasia ipnotica in cui Wilkes si cimenta ambiziosamente con le contraddizioni del Sud americano contemporaneo e allo stesso tempo considera in modo sovversivo quanto bene conosciamo i nostri stessi familiari e amici.
È un romanzo inesorabilmente divertente, l'equivalente letterario di un album country-punk che ti afferra e si rifiuta di lasciarti andare. Wilkes ha un orecchio perfetto per il dialetto del Kentucky e la sua scrittura è così brillante che si riesce quasi a vedere ogni baracca abbandonata, ogni albero ricoperto di kudzu. Certo, è bizzarro e a tratti quasi allegramente osceno, ma è innegabilmente uno dei romanzi gotici del Sud più intelligenti e originali degli ultimi anni. --NPR
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)