La virtù e la promessa del conservatorismo: L'eredità di Burke e Tocqueville

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Titolo originale:

Virtue and the Promise of Conservatism: The Legacy of Burke and Tocqueville

Contenuto del libro:

Spesso rumoroso e acrimonioso, il braccio di ferro pubblico tra un conservatorismo rinvigorito e un liberalismo in apparente disordine ha oscurato una competizione altrettanto importante: quella tra gli stessi conservatori.

In Virtue and the Promise of Conservatism, Bruce Frohnen si unisce alla mischia nel tentativo di salvare l'essenza della virtù conservatrice dai razionalisti e dai materialisti di qualsiasi schieramento politico. Sostiene che abbiamo perso e dobbiamo cercare di riconquistare la buona vita conservatrice e la prospettiva che l'ha resa possibile. Gli strumenti necessari per farlo, secondo Frohnen, sono l'umiltà e, sì, l'azione politica volta a combattere le strutture e le credenze centralizzanti e materialiste che interferiscono con la formazione e il mantenimento della famiglia, della chiesa e del quartiere.

Attingendo a piene mani dagli scritti di Edmund Burke e Alexis de Tocqueville, entrambi critici della ragione non temperata e della spinta verso un materialismo egualitario spiritualmente impoverito, Frohnen esplora come il loro lavoro abbia influenzato persone diverse come il tradizionalista Russell Kirk, il libertario apocalittico Michael Oakeshott e il neoconservatore Irving Kristol.

Pur con grandi differenze di vedute e di prescrizioni, questi conservatori contemporanei, mostra Frohnen, sono tuttavia uniti dal desiderio di preservare le istituzioni naturali e fondamentali della comunità locale. Questa conservazione, sostiene Frohnen, richiede una rinnovata fede e un'umile accettazione del bene essenziale contenuto in queste istituzioni.