La tragedia dei prodotti di base: Oceani, pesca e acquacoltura

Punteggio:   (4,3 su 5)

La tragedia dei prodotti di base: Oceani, pesca e acquacoltura (B. Longo Stefano)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro presenta una critica dettagliata dell'impatto del capitalismo sulla pesca e sull'ambiente, sostenendo un approccio alla sostenibilità più orientato alla comunità. Evidenzia il contesto storico della pesca eccessiva e della mercificazione, sottolineando l'urgente necessità di un cambiamento sistemico delle nostre strutture economiche per affrontare la crisi ecologica.

Vantaggi:

Ben documentato e interessante, il libro offre un'interessante analisi della pesca e del suo declino ecologico
fornisce potenti casi di studio
chiede cambiamenti sistemici essenziali
accessibile ma scientifico
aumenta la consapevolezza dell'impatto umano sull'ambiente.

Svantaggi:

Gli autori potrebbero non essere studiosi di pesca, il che potrebbe influire sulla credibilità; la prospettiva potrebbe essere percepita come eccessivamente critica nei confronti del capitalismo senza offrire sufficienti soluzioni pratiche.

(basato su 6 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Tragedy of the Commodity: Oceans, Fisheries, and Aquaculture

Contenuto del libro:

Vincitore del premio Paul Sweezy Marxist Sociology Book Award 2017 dell'American Sociological Association.

Sebbene l'uomo dipenda da tempo dagli oceani e dagli ecosistemi acquatici per il sostentamento e il commercio, solo di recente l'influenza umana su queste risorse è aumentata drammaticamente, trasformando e minando gli ambienti oceanici di tutto il mondo. Gli ecosistemi marini sono in una crisi di portata globale, rapida e di dimensioni colossali. In The Tragedy of the Commodity, i sociologi Stefano B. Longo, Rebecca Clausen e Brett Clark esplorano il ruolo dell'influenza umana in questa crisi, evidenziando le forze sociali ed economiche che sono al centro di questo incombente problema ecologico. In una critica alla classica teoria della "tragedia dei beni comuni" dell'ecologista Garrett Hardin, gli autori vanno oltre le spiegazioni semplicistiche - come l'interesse personale sfrenato o la crescita demografica - per sostenere che è la mercificazione delle risorse acquatiche a portare all'esaurimento della pesca e allo sviluppo di mezzi di acquacoltura non rispettosi dell'ambiente. Per illustrare questa tesi, il libro presenta due affascinanti casi di studio: la storia millenaria della pesca del tonno rosso nel Mediterraneo e l'enorme pesca del salmone nel Pacifico.

Longo, Clausen e Clark descrivono come le nuove tecnologie di pesca, le trasformazioni delle navi e delle capacità di stoccaggio e l'espansione dei mercati dei prodotti ittici si siano combinate per alterare radicalmente e permanentemente questi ecosistemi cruciali. In questo modo, gli autori sottolineano come la particolare organizzazione della produzione sociale contribuisca al degrado ecologico e all'aumento delle pressioni esercitate sugli oceani. Gli autori evidenziano le forze storiche, politiche, economiche e culturali che modellano il modo in cui interagiamo con il mondo biofisico. Un'analisi innovativa della pesca eccessiva, "La tragedia della merce" offre spunti di riflessione su questioni come la deforestazione, la perdita di biodiversità, l'inquinamento e il cambiamento climatico.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780813565774
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2015
Numero di pagine:272

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)