La terra degli specchi

Titolo originale:

Wilderness of Mirrors

Contenuto del libro:

un'indagine fotografica su un paesaggio cibernetico emergente.

Girato in una varietà di luoghi - che vanno dallo spettacolo politico di Washington D. C. alla National Radio Quiet Zone nella Virginia Occidentale rurale - Wilderness of Mirrors visualizza i meccanismi contemporanei di controllo che impiegano la tecnologia, l'ansia e le immagini come mezzi per destabilizzare e ristrutturare le credenze.

Attraverso diverse modalità di creazione di immagini, la sequenza svela sistemi sociali e tecnologici discreti che sono incorporati nel tessuto della vita quotidiana e servono a rafforzare e far progredire le strutture dominanti del capitale e del potere.

La serie presenta queste condizioni come una vera e propria selva, un paesaggio di immagini e dispositivi che devia, replica e distorce all'infinito qualsiasi informazione all'interno dei suoi confini. Questi dispositivi alimentano un fervore iper-partitico e ceppi virulenti di disinformazione, il tutto in uno scenario di pubblicità psicografica e sorveglianza domestica di massa.

Guidando lo spettatore attraverso queste assurde superfici e circostanze, le immagini alludono al modo in cui la nostra percezione è silenziosamente diretta e gestita tramite algoritmi a beneficio di interessi aziendali e organizzazioni di intelligence.

In definitiva, Wilderness of Mirrors aspira a localizzare le intersezioni tra simulazione, potere e occultamento, al fine di districare le maglie del nostro io personale, politico e digitale.

Descrive l'urgente necessità di reclamare l'agenzia che abbiamo perso a causa della convenienza e dell'astrazione. L'opera cerca di mettere in discussione le realtà predefinite e di riformulare il nostro rapporto con il paesaggio digitale, prima che sia completamente determinato per noi.