La televisione pensando a Stanley Cavell

Titolo originale:

Television with Stanley Cavell in Mind

Contenuto del libro:

Questa raccolta di nuovi lavori sull'importanza filosofica della televisione parte da un modello di lettura dei film proposto da Stanley Cavell, secondo il quale il film nella sua interezza - attori e produzione inclusi - porta la propria intelligenza alla sua realizzazione. A sua volta, questa intelligenza ci educa come spettatori, portandoci a riconoscere e apprezzare i nostri gusti cinefili individuali e a conoscere meglio noi stessi e gli altri.

Questa lettura è ancora più valida per le serie televisive. Eppure, nonostante i progressi della filosofia cinematografica, sono state poche le analisi concomitanti della posta in gioco etica, delle modalità espressive e dell'educazione morale delle serie televisive. Forse la cosa più evidente è che non ci si è concentrati sull'esperienza dello spettatore.

Cavell ha evidenziato la capacità del cinema popolare di creare una cultura comune per milioni di persone. Questo potere si è disperso in altri corpi di lavoro e pratiche, in particolare nelle serie televisive, che si sono ampiamente appropriate della responsabilità di ampliare le prospettive dei loro pubblici, un ruolo un tempo associato al grande schermo.

Così come la lettura dei film da parte di Cavell implicava un perfezionismo morale nel suo intento, anche questo progetto è perfezionista, estendendo un metodo estetico ed etico simile alle letture del piccolo schermo. Poiché le serie televisive sono opere pubbliche e quindi condivise, e spesso di portata globale, svolgono un ruolo educativo - che sia voluto o meno - che consente agli spettatori di ancorare e apprezzare il valore delle loro esperienze quotidiane.

Contributi di: William Rothman, Martin Shuster, Elisabeth Bronfen, Hugo Clemot, David LaRocca, Jeroen Gerrits, Stephen Mulhall, Michelle Devereaux, Thibaut de Saint-Maurice, Hent de Vries, Catherine Wheatley, Byron Davies, Sandra Laugier, Paul Standish.