La seconda cicatrice

Punteggio:   (5,0 su 5)

La seconda cicatrice (Nechama Goldberg)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Le recensioni di “La seconda cicatrice” lo descrivono come un racconto avvincente ed emozionante delle strazianti esperienze di una madre e di una figlia durante la Seconda guerra mondiale. I lettori sono profondamente commossi dalla narrazione, caratterizzata da una prosa semplice ma potente, e apprezzano le illustrazioni artistiche dell'autore. Il libro è apprezzato per la sua rappresentazione autentica della sopravvivenza, della resilienza e della speranza in mezzo alla tragedia, che lo rende una lettura importante per chi è interessato alle narrazioni personali di quell'epoca.

Vantaggi:

Narrazione coinvolgente e difficile da mettere giù
narrazione emotiva e potente
racconto personale autentico
tocca i temi della sopravvivenza, del coraggio e della resilienza
adatto sia agli adulti che ai giovani adulti
illustrazioni artistiche completano il testo
importanti approfondimenti storici
rappresentazione accattivante del rapporto madre-figlia.

Svantaggi:

Alcuni lettori hanno espresso il desiderio di avere maggiori informazioni sulla vita successiva dell'autrice
feedback negativi limitati, con una menzione di non essere riusciti a trovare nulla di spiacevole
potenziale contenuto emotivo eccessivo.

(basato su 23 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Second Scar

Contenuto del libro:

Il poderoso libro di memorie di Nechama Goldberg, La seconda cicatrice, inizia negli anni che precedono la seconda guerra mondiale e sconvolge la pacifica città lettone della sua famiglia. Stretti tra gli occupanti sovietici e gli invasori nazisti, milioni di ebrei negli Stati baltici, tra cui la famiglia Goldberg, non hanno altra scelta che fuggire per salvarsi la vita.

Poiché Nechama era ancora una bambina quando la sua famiglia fuggì, Goldberg sceglie di raccontare la sua storia in terza persona, intrecciando le memorie della madre con frammenti dei suoi ricordi, mentre la bambina prende gradualmente coscienza di ciò che la circonda.

Quando incontriamo per la prima volta Nechama, detta "Ama", nel prologo del libro, è poco più che una bambina, ma sa già di temere l'abbandono.

Privata di un'infanzia che avrebbe dovuto essere radicata e serena, la piccola Ama prende coscienza di sé, della sua identità e del suo posto come sfollata.

Ama lascia la sua città natale da piccolissima, perdendo il padre prima ancora di poterlo conoscere. La madre, Lena, è l'unica costante della sua vita.

Quando Ama comincia a pensare e a formarsi dei ricordi, capisce che chiunque ami può scomparire in un batter d'occhio. Impara non solo che il mondo non è razionale, ma che è pieno di tragedie arbitrarie e di cattiverie determinate.

Lena, che ha già vissuto troppe perdite traumatiche nella sua giovane vita, voleva emigrare nella patria ebraica con i suoi fratelli maggiori ben prima dell'arrivo dei nazisti, ma, in quanto figlia, ci si aspettava che rimanesse a prendersi cura dei genitori e del fratello minore.

Mentre Lena prosegue i suoi pericolosi viaggi con la bambina, Israele è sempre nei suoi pensieri come un rifugio perfetto, un'utopia che sembra fuori portata, ma anche questo ideale non è all'altezza dei bisogni e delle speranze di lei e di Ama per una nuova casa.

Lena, irrimediabilmente danneggiata dal suo calvario, non riesce a legare con la figlia che ama così intensamente. Dopo tanti sacrifici, Lena non riesce a lasciar andare il controllo inflessibile che le ha permesso di salvare le vite di entrambe. La gioia e l'affetto sono diventati difficili per lei. Anche quando una persona sopravvive, una sofferenza così profonda lascia la sua cicatrice.

Questa storia di coraggio, di strazianti perdite e della feroce determinazione di una madre a tenere al sicuro il proprio figlio, è raccontata con una lucida consapevolezza della forza e della debolezza umana, della crudeltà e della gentilezza, a volte con umorismo, ma anche con la duratura amarezza dei rifugiati che arrivano in quello che pensano sia un rifugio sicuro, per poi scoprire che, in quanto rifugiati, non sono i benvenuti.

La forza e la debolezza umana, la crudeltà e la gentilezza, a volte con umorismo, ma anche con l'amarezza duratura dei rifugiati che arrivano in quello che pensano sia un rifugio sicuro, solo per scoprire che, in quanto rifugiati, non sono i benvenuti.

Mentre guardiamo le persone sfollate a causa della guerra e della povertà cercare rifugio nel nostro presente, La seconda cicatrice serve come un appello tempestivo alla compassione e come un promemoria del fatto che coloro che non imparano dalla storia sono destinati a ripeterla.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781734382778
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)