La rivolta del 1916 in Asia centrale russa

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Titolo originale:

The Revolt of 1916 in Russian Central Asia

Contenuto del libro:

Durante l'estate del 1916, circa 270.000 centroasiatici - kazaki, kirghizi, tagiki, turcomanni e uzbeki - morirono per mano dell'esercito russo in una rivolta iniziata con la resistenza alla leva dello zar per la Prima Guerra Mondiale. Oltre a coloro che furono uccisi sul colpo, decine di migliaia di uomini, donne e bambini morirono mentre cercavano di fuggire attraverso gli insidiosi passi montani verso la Cina. Gli esperti calcolano che i kirghisi, che furono i più colpiti, persero il 40% della loro popolazione totale.

Questo orribile incidente è stato quasi dimenticato dalla storia. Durante l'era sovietica, il massacro del 1916 divenne un argomento tabù, nascosto in archivi sigillati e bandito dai libri di storia. Il pionieristico Revolt of 1916 in Russian Central Asia di Edward Dennis Sokol, pubblicato nel 1954 e ripubblicato ora per la prima volta dopo decenni, è stato per generazioni l'unico studio accademico del massacro in qualsiasi lingua. Attingendo ai primi periodici sovietici, tra cui Krasnyi Arkhiv ("L'Archivio Rosso"), l'opera di Sokol, ampia ed esauriente, esplora le politiche zariste che portarono all'invasione russa contro la terra e i diritti delle popolazioni indigene dell'Asia centrale. Descrive la corruzione che permeava il dominio coloniale russo e sostiene che la rivolta non fu una semplice sommossa, ma una rivolta contro il colonialismo zarista in tutte le sue dimensioni: economica, politica, religiosa e nazionale. Il capolavoro di Sokol traccia anche la reazione a catena tra la rivolta, il crollo dello zarismo e la rivoluzione bolscevica.

Un classico studio su un mondo scomparso, l'opera di Sokol assume una risonanza contemporanea alla luce dei pesanti sforzi di Vladimir Putin per convincere il Kirghizistan ad aderire alla sua nuova unione economica. Sokol spiega come una precedente conquista russa sia finita in un disastro e suggerisce che una conquista moderna potrebbe avere lo stesso effetto. Lettura essenziale per storici, politologi e politici, questa riedizione viene pubblicata in coincidenza con il centenario del genocidio.