La restaurazione di Roma: Papi barbari e pretendenti imperiali

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Titolo originale:

The Restoration of Rome: Barbarian Popes and Imperial Pretenders

Contenuto del libro:

Nel 476 d.C., l'ultimo imperatore di Roma, noto come "Augustulus", fu deposto da un generale barbaro, figlio di uno degli scagnozzi di Attila l'Unno. Con l'invio dei paramenti imperiali a Costantinopoli, calò il sipario sull'impero romano in Europa occidentale, i cui territori vennero divisi tra regni successori costruiti attorno alla manodopera militare barbara.

Ma se l'Impero Romano era morto, i Romani in gran parte del vecchio impero vivevano ancora, mantenendo le loro terre, i loro valori e le loro istituzioni. I barbari conquistatori, rispondendo al continuo dominio psicologico di Roma e al valore pratico di molte delle sue istituzioni, erano pronti a riaccendere la fiamma imperiale e a goderne i benefici. Come mostra Peter Heather in splendidi ritratti biografici, ognuno dei tre maggiori contendenti immediati al potere imperiale - Teoderico, Giustiniano e Carlo Magno - operò con una base di potere diversa, ma ebbe un successo sorprendente a modo suo. Sebbene ognuno di loro sia riuscito a rimettere insieme abbastanza dell'antico Occidente romano per rivendicare in modo plausibile il titolo di imperatore d'Occidente, nessuno dei loro imperi sopravvisse a lungo alla morte dei loro fondatori. Solo con la reinvenzione del papato nell'XI secolo i barbari europei trovarono i mezzi per fondare un nuovo tipo di impero romano, che è durato mille anni.

Seguito del bestseller La caduta dell'impero romano, La restaurazione di Roma offre una narrazione avvincente della morte di un'epoca e della nascita della Chiesa cattolica.