La responsabilità e la sua evasione

Titolo originale:

Responsibility and its Avoidance

Contenuto del libro:

Viviamo in tempi angosciosi, fin troppo consapevoli che i governi possono fallire, che i mercati possono crollare e che anche le ONG, i partiti e le altre organizzazioni della società civile sono inclini a perdere di vista il bene comune. Responsibility and its Avoidance cerca di comprendere i processi dinamici attraverso i quali le persone lottano per produrre un ambiente sano, accordi commerciali stabili, una governance competente, la sicurezza personale e altri aspetti di una "società vivibile".

In Responsibility and its Avoidance, Donald Curtis mette nei suoi saggi l'attenzione di un professionista come project manager nel settore dello sviluppo e la preoccupazione di un cittadino britannico e mondiale per gli attuali dilemmi sociali. Cerca, e a volte trova, l'illuminazione nella teoria accademica ma, consapevole che le contraddizioni della governance sono vecchie come la storia, a volte cerca conforto nelle culture altrui o nella letteratura. Un dato fondamentale è che il buon governo è una questione di responsabilità esercitata.

Ciò che è emerso, attraverso i temi dei vari capitoli, è che i tentativi della società di creare costituzioni, strutture di governance e processi di gestione attraverso i quali leader e cittadini possano esercitare la responsabilità per il bene pubblico, si scontrano con un paradosso di evitamento. Non appena si raggiunge una ripartizione concordata delle responsabilità, con obblighi e impegni definiti e processi di responsabilità stabiliti, si instaurano incentivi perversi.

Uno scopo comune può sempre essere considerato personalmente costoso, incoraggiando la negligenza, la manipolazione, l'evitamento o altre forme di negazione. Il cittadino socialmente interessato deve impegnarsi in una lotta costante contro il decadimento istituzionale e la corruzione; così recita la tesi di Curtis: la responsabilità non è buona se non è condivisa.